AssoAmbiente

News

Assimilazione, TAIRR “la bozza di Decreto è il primo passo verso maggiore equità e concorrenza”

Comunicato stampa del 21 giugno 2017


Assimilazione rifiuti, TAIRR “la bozza di Decreto è il primo passo verso maggiore equità e concorrenza nella gestione rifiuti, ma serve un ulteriore sforzo”
 

Roma, 21 giugno 2017 – “La bozza di decreto sui criteri di assimilazione diffusa dal Ministero dell’Ambiente contiene elementi interessanti per porre un freno all’assimilazione indiscriminata, ma va migliorata in vari aspetti per assicurare condizioni eque e concorrenziali sia per gli utenti finali che per gli operatori della gestione dei rifiuti”.

E’ questo il giudizio del TAIRR – il Tavolo Interassociativo Recupero e Riciclo che riunisce alcune tra le principali Associazioni di imprese operanti nella Circular Economy, Assorecuperi, Assorimap, Assosele, FISE Assoambiente e FISE UNIRE – sul testo dell’atteso decreto sui criteri di assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani, inviato dal Ministero ai diversi stakeholders per le consultazioni con le quali le associazioni imprenditoriali saranno in questi giorni chiamate ad esprimersi. 

Già recentemente le cinque componenti del Tavolo (cui presto se ne aggiungeranno altre che hanno espresso forte interesse a entrare) hanno puntato il dito contro “l’indiscriminata assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani, attraverso cui ingenti quantitativi di rifiuti di provenienza commerciale e industriale vengono sottratti al libero mercato per essere gestiti in regime di esclusiva da pubbliche amministrazioni. Situazione, questa, che impedisce di fatto il corretto, trasparente ed effettivo contenimento dei costi della gestione dei rifiuti, che ricadono immancabilmente su imprese e cittadini”.

La bozza di decreto - che dovrebbe tracciare il confine tra l’ambito del servizio di raccolta rifiuti svolto in esclusiva per le amministrazioni locali e l’ambito in cui, invece, i produttori di rifiuti da attività produttive e commerciali sono liberi di rivolgersi al mercato - identifica con chiarezza alcuni limiti all’assimilazione, oggi spesso oltrepassati dalle pubbliche amministrazioni (nonostante alcuni vincoli siano già definiti a livello normativo), escludendo i rifiuti speciali che si formano nelle aree produttive (compresi i magazzini) e gli imballaggi per il trasporto.

Il testo attualmente proposto, inoltre, impone ai Comuni il divieto di assimilare determinate attività commerciali (come negozi, supermercati, ipermercati) che superano specifiche soglie dimensionali stabilite in base alla superficie. Tuttavia, è necessario, secondo i componenti del TAIRR, che queste soglie siano fissate per tutte le categorie di attività produttrici di rifiuti speciali previste dal decreto (quindi, ad esempio, anche per ristoranti, alberghi, uffici, ospedali, ecc.) e a prescindere dal metodo di misurazione dei rifiuti utilizzato dal Comune (sistema di misurazione presuntivo o puntuale), poiché in caso contrario le categorie di attività per cui non è previsto un limite dimensionale saranno automaticamente assimilate e soggette alla tassa sui rifiuti urbani, indipendentemente dal fatto che si avvalgano o meno del servizio pubblico. Questo comporterebbe una palese violazione del principio comunitario “Pay As You Throw” (PAYT) ossia “paga per quello che butti”.

Non si tratta qui di escludere dal pagamento della tassa superfici che usufruiscono di servizi comuni quale ad esempio la pulizia stradale: i produttori di rifiuti speciali non assimilati continueranno comunque a pagare questi servizi attraverso una quota della tariffa, ove la legge lo preveda – sostengono i rappresentanti delle associazioni del TAIRR. “Si tratta piuttosto di far valere un principio di giustizia, di equità e di concorrenza, poiché oltre la soglia quantitativa il Comune può comunque, già ora, offrire il servizio anche a questi utenti, ma deve farlo in convenzione, ossia in un rapporto di natura privatistica, in competizione con gli altri operatori presenti sul mercato."

» 21.06.2017

Recenti

02 Ottobre 2024
Inosservanza diffida P.A. senza termine non giustifica sospensione autorizzazione
L'inosservanza della diffida con cui la P.A. ha intimato ad una impresa il rispetto delle prescrizioni per la gestione dei rifiuti, senza fissare un termine per l'adeguamento, non può giustificare la sospensione dell'autorizzazione.
Leggi di +
02 Ottobre 2024
Eurostat su produzione rifiuti organici
Nel 2022, secondo i dati raccolti ed elaborati da Eurostat, sono stati prodotti in Europa 132 kg di rifiuti alimentari per abitante, pari a 59,2 Mt di rifiuti sia commestibili che non commestibili.
Leggi di +
02 Ottobre 2024
Corso FEAD su Diritto dell’Unione Europea – 4 ottobre 2024, ore 11
FEAD ha organizzato una lezione sui fondamenti del diritto dell’Unione Europea, riservata ai propri membri
Leggi di +
01 Ottobre 2024
Restrizioni su amianto – ECHA apre consultazione con stakeholder
L'ECHA, Agenzia Europea per le sostanze chimiche, ha pubblicato un invito a presentare proposte in merito all'intenzione del l'Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l'ambiente ....
Leggi di +
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Inserisci la tua email
Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere gli aggiornamenti su AssoAmbiente
e altre utili informazioni
INSERISCI LA TUA EMAIL