Il 2 ottobre scorso il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, ha approvato la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (documento consultabile).
La Strategia prende le mosse dall’aggiornamento della precedente “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia 2002-2010", ma ne amplia la prospettiva, facendo proprio il messaggio e i contenuti dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel 2015 alle Nazioni Unite a livello di Capi di Stato e di Governo, in linea con l’Accordo raggiunto nel 2015 in occasione della “Conferenza delle Parti” di Parigi sul contrasto ai cambiamenti climatici.
Il documento, frutto di un lungo processo di consultazione e di lavoro condiviso con le amministrazioni centrali, le Regioni, la società civile, il mondo della ricerca e della conoscenza, intende offrire un quadro di riferimento comune al Paese su una visione di sviluppo orientata alla sostenibilità. Individua per questo cinque aree di intervento: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership. “Le cinque ‘P’ su cui è strutturata questa Strategia e rispetto alle quali ora verranno individuati target e conseguenti azioni di monitoraggio - spiega il ministro – richiamano alla profonda interrelazione tra dinamiche economiche, crescita sociale e qualità ambientale. Il documento fissa tra i perni dello sviluppo futuro la centralità della persona con il contrasto a povertà ed esclusione, come anche la salute del Pianeta che passa dalla tutela delle risorse naturali, a partire dal territorio e dall’acqua.”.
L’approvazione della Strategia rappresenta il primo passo per declinare e calibrare gli obiettivi dell’Agenda 2030 nell’ambito della propria programmazione economica, sociale e ambientale. A questa approvazione seguirà una seconda fase, coordinata dalla Presidenza del Consiglio, per la definizione e quantificazione degli obiettivi da associare agli obiettivi di sviluppo sostenibile che la Strategia stabilisce, nonché l’individuazione di metodi condivisi per il loro monitoraggio e per la valutazione del contributo delle politiche attuali e future al loro raggiungimento.