A distanza di 35 mesi dalla scadenza del CCNL 6 dicembre 2016, è stata raggiunta all’alba di stamane 18 maggio una complessiva intesa per il rinnovo del contratto, unitamente, come noto al rinnovo del CCNL Utilitalia, Cisambiente e Centrali Cooperative del 10 luglio 2016.
Come da intese intercorse fin dall’avvio del lungo negoziato, l’accordo di rinnovo modifica ed integra le parti oggetto dell’accordo di rinnovo di ciascuno dei due contratti collettivi, che sono ora ancora più omogenei, in termini di trattamento normativo, rispetto ai previgenti testi contrattuali.
Come noto, il 9 dicembre del 2021 le Parti avevano sottoscritto una prima parziale intesa, recante principalmente una soluzione economica finalizzata a ristorare i lavoratori del periodo di vacanza contrattuale compreso tra la scadenza del previgente CCNL (30 giugno 2019) e il 31 dicembre 2021 (cfr. circolari nn. 306 e 308 del 2021).
Con l’intesa del 18 maggio si procede quindi al rinnovo completo dei due CCNL del settore dell’igiene ambientale, sotto il profilo degli aumenti retributivi e di numerosi aspetti normativi.
Nell’allegare l’Accordo, con riserva di una ulteriore circolare dettagliata su tutti gli aspetti dell’intesa, si segnala intanto che le Parti hanno concordato per quanto riguarda la parte economica:
La somma sarà erogata con riferimento agli anni 2023 e 2024 su base annua pari a € 180 per il livello 3A e a fine vigenza del CCNL si applicherà il meccanismo ormai tipico della contrattazione collettiva, per cui in relazione all’andamento inflazionistico tale somma potrà essere consolidata sui minimi retributivi, ovvero continuare a essere demandata alla contrattazione aziendale ovvero ancora, in caso di consuntivo inflazionistico inferiore alle attese, del tutto abrogato;
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L’equilibrio raggiunto sulla parte economica è stato frutto di una conciliazione tra le esigenze delle aziende che stanno affrontando come noto una fase inedita di difficoltà dovute all’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, e per altro verso le rivendicazioni sindacali connesse all’improvvisa impennata dell’inflazione, che ha raggiunto come noto, a causa dei due anni di pandemia e delle vicende belliche, tassi tre o quattro volte più alti delle previsioni di cui all’indice IPCA del giugno 2021.
Il CCNL 18 maggio 2022, unitamente all’Accordo dello scorso 9 dicembre, ha quindi una validità complessivamente pari a 5 anni e mezzo, considerata la scadenza al 30 giugno 2019 del CCNL 6.12.2016 e la vigenza del nuovo contratto fino alla fine del 2024.
Il testo contrattuale unifica molte norme fino a ieri diverse nei due CCNL del settore ambientale, armonizzando i trattamenti economici e normativi per evidenti esigenze di parità di condizioni sul mercato.
Laddove le soluzioni di armonizzazione risultavano complesse o eccessivamente dispendiose, le Parti hanno saputo, con pragmatismo, riconoscere e salvaguardare le prassi in atto, mantenendo quindi in taluni casi normative differenti.
Sono stati inoltre previsti diversi rinvii a una “terza fase” del negoziato, che dovrà tuttavia trovare un equilibrio a sé stante, indipendente dall’Accordo in questione, che deve quindi considerarsi definitivo ed in vigore secondo le tempistiche indicate, fermo rimanendo che come di consueto le Organizzazioni Sindacali dovranno sciogliere la riserva in ordine all’ipotesi di accordo (entro il prossimo 10 giugno).
Lo sciopero proclamato per il prossimo 20 giugno è stato quindi revocato.