Con il “Progetto ART” iniziato nell’Aprile 2016 La Filippa – discarica di Cairo Montenotte (SV) - ha intrapreso un nuovo percorso nell’ambito della promozione della cultura che da sempre rappresenta uno dei valori cardine dell’azienda.
L’obiettivo è quello di valorizzare artisti che, nella loro attività creativa, attingono stimoli e materiali dai prodotti in disuso o destinati allo smaltimento finale e che li trasformano in opere d’arte vive e ricche di significati.
Di fatto si dà particolare evidenza ad una della 4 ERRE -simbolo virtuoso dell’attenzione all’ambiente - quella del Riciclo.
Pezzi di metallo, mouse desueti, telefoni abbandonati o interruttori elettrici poco importa cosa siano, importa cosa possono diventare con gli occhi e le mani di un artista con l’anima del bambino.
Ad inaugurare questo reciproco scambio di stimoli ed idee è Antonio Crugliano, artista genovese con una sottile vena poetica che non disdegna l’ironia e che trasforma gli oggetti “di tutti i giorni” abbandonati nei contenitori dei rifiuti o in vecchi magazzini, in personaggi pieni di vita propria.
È il caso della nave protagonista del filmato “L’anima nascosta” (vincitore del TIM AWARD 2015) che è diventata poi il simbolo del progetto ART e che ora naviga tranquilla negli uffici della Filippa.
L’artista racconta che gli piace raccogliere oggetti e poi osservarli. A volte trova subito l’ispirazione, altre volte gli occorre avere sotto gli occhi un oggetto per molto tempo prima di scoprirgli “l’anima nascosta”, ma poi, bastano pochi tocchi sapienti per ritrovarsi davanti Alice (il volto ricavato da una vecchia presa telefonica a tre poli) sorpresa a cavallo di un vecchio telefono nero degli anni ’50 che guarda le orecchie del Coniglio Bianco che scompaiono nella cornetta del telefono stesso…
La Filippa Art è questo: dare voce e spazio visivo a chi sa interpretare l’arte, al di là dei materiali usati.
Per dirla come Fabrizio De André: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…”