AssoAmbiente

Circolari

157/2020/PE

Nell’ambito della Convenzione ISPRA/MATTM, tra le attività definite nell’Accordo, l’Istituto supporta il Ministero nella definizione e nell’aggiornamento permanente di un quadro di riferimento sulla gestione dei rifiuti, come ad esempio il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti stessi.

In considerazione di questa Convenzione Ispra ha avviato Studi in relazione a:

  • Metodo analitico per la caratterizzazione degli idrocarburi minerali sui fanghi da depurazione di acque reflue da riutilizzare su suoli agricoli (v. allegati 1a, 1b, 1c)

Obiettivo dello studio è quello di mettere a punto e convalidare una metodica che permetta di distinguere i livelli di concentrazione associati agli idrocarburi di natura antropogenica da quelli di origine naturale, mediante la misura di uno o più parametri indici di tali frazioni, che possa essere applicata in modo uniforme dal sistema SNPA, dai gestori e dai laboratori privati.

A tal fine di contribuire al documento in corso di predisposizione per definire lo stato dell’arte e impostare la verifica delle metodiche attualmente utilizzate a livello nazionale ed internazionale, ISPRA ha inteso coinvolgere, attraverso le associazioni, le imprese del settore inviando la documentazione allegata alla presente:

  • tabella in formato excel “Tabella 1- Parametri di caratterizzazione del fango” in cui si richiede di indicare il livello di concentrazione dei diversi inquinanti riscontrati (C10- C40, C10-C20, C20-C40, diossine e furani etc) in almeno otto campionamenti e misure consecutive, indicando la data di campionamento, la tipologia di campionamento, l’impianto di depurazione, il trattamento di stabilizzazione subito. Qualora la frequenza di campionamento e misura sia maggiore di quella trimestrale (ad esempio mensile) si richiede di riportare almeno due anni di misure e comunque possibilmente sempre anni interi.
  • documento “Tabella 2- Schema metodo” che dovrebbe essere compilato per ogni metodo utilizzato dal laboratorio con le relative le metodiche utilizzate dai laboratori dei gestori degli impianti per la misura dei parametri legati agli idrocarburi quali C10- C40, C10- C20, C20-C40 o altri parametri legati agli idrocarburi antropogenici.

Per una descrizione più approfondito dello Studio si rimanda all’allegato 1a.

  • Valutazione degli effetti biologici su suoli agricoli derivanti dal riutilizzo dei fanghi da depurazione di acque reflue urbane mediante lo sviluppo di un indice integrato per la valutazione della loro compatibilità ambientale, basato su un approccio di tipo WoE (Weight of Evidence) ( allegato 2)

L’obiettivo dello studio è quello di sviluppare un indice derivante da un processo di integrazione ponderata tra differenti linee di evidenza (Line of Evidence, LoE) – ecotossicologia, chimica e bioaccumulo – al fine di superare l’attuale approccio chimico “tabellare”, consentendo una valutazione più “realistica” della compatibilità ambientale del riutilizzo dei fanghi in ambito agricolo.

Per una prima simulazione applicativa del modello occorre disporre di dati analitici (chimici che ecotossicologici) su casi studio reali, riferiti a fanghi così come caratterizzati ai fini del loro riutilizzo in agricoltura. In tal senso, nell’ambito di una prima fase progettuale, potranno essere utilizzati i dati delle analisi chimiche eseguite ai sensi della normativa vigente in materia di utilizzo dei fanghi in ambito agricolo, inoltre sarà verificato il possibile utilizzo di dati tossicologici derivati da fonti bibliografiche riferite alle sostanze comunemente presenti nei fanghi nonché dei saggi di fitotossicità previsti da alcune normative regionali.

I dati dovranno essere organizzati e catalogati, ad esempio, per:

  • singolo impianto,
  • campione analizzato,
  • anno di produzione (o per più anni se disponibile una serie “storica”).

Per una descrizione più approfondito dello Studio si rimanda all’allegato 2.

  • Definizione di un criterio di integrazione ponderata per la cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste) di cui all’articolo 184-ter DLgs n. 152/2006, per le ceneri pesanti e scorie provenienti da impianti di incenerimento e recupero energetico di rifiuti urbani ed assimilati e biomasse. ( allegato 3)

L’obiettivo dello studio è quello di sviluppare uno specifico indice sintetico derivante da un processo di integrazione ponderata tra 2 differenti linee di evidenza (Line of Evidence, LoE) – ecotossicologia e chimica – al fine di superare il classico approccio tabellare applicato ai rifiuti, consentendo una valutazione quali-quantitativa dell’effettivo pericolo, in funzione della tipologia di riutilizzo del materiale, quale ad esempio il recupero in opere di ingegneria strutturale come sottofondi o rilevati stradali.

A partire da quanto già recepito nel DM 173/2016 (gestione dei sedimenti derivanti da attività di dragaggio), lo studio prevede la costituzione di una banca dati chimico-ecotossicologica utile alla realizzazione di una serie di simulazioni necessarie al riadattamento degli indici sintetici.

In merito, ISPRA è interessata a ricevere tutti i dati chimici ed ecotossicologici esistenti sui materiali così come caratterizzati al termine della fase di recupero. I dati dovranno essere organizzati e catalogati, ad esempio, per:

  • singolo impianto,
  • campione analizzato,
  • anno di produzione (o per più anni se disponibile una serie “storica”).

Per una descrizione più approfondito dello Studio si rimanda all’allegato 3.

  • Definizione di un criterio di integrazione ponderata per la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste) di cui all’articolo 184-ter DLgs n. 152/2006, per la frazione inerte dei rifiuti da costruzione e demolizione. ( allegato 4)

L’obiettivo dello studio è quello di sviluppare uno specifico indice sintetico derivante da un processo di integrazione ponderata tra 2 differenti linee di evidenza (Line of Evidence, LoE) – ecotossicologia e chimica – al fine di superare il classico approccio tabellare applicato ai rifiuti, consentendo una valutazione quali-quantitativa dell’effettivo pericolo, in funzione della tipologia di riutilizzo del materiale, quale ad esempio il recupero in opere di ingegneria strutturale come sottofondi o rilevati stradali.

In merito, ISPRA è interessata a ricevere tutti i dati chimici ed ecotossicologici esistenti sui materiali così come caratterizzati al termine della fase di recupero. I dati dovranno essere organizzati e catalogati, ad esempio, per:

  • singolo impianto,
  • campione analizzato,
  • anno di produzione (o per più anni se disponibile una serie “storica”).

Per una descrizione più approfondito dello Studio si rimanda all’allegato 4.

Per quanto di interesse, in merito agli Studi sopra richiamati, ed in relazione alle tempistiche segnalateci da ISPRA, eventuali vostri contributi dovranno essere inviati a e.perrotta@fise.org entro il 10 giugno 2020.

» 25.05.2020
Documenti allegati

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