AssoAmbiente

Circolari

2025/420/SAEC-FIN/CS

La Commissione europea ha avviato una consultazione, che terminerà il prossimo 5 dicembre, finalizzata a conoscere il punto di vista degli operatori relativamente alla revisione della normativa europea sulla tassonomia ambientale, che provvede a definire in modo univoco quali attività economiche e quali investimenti possano considerarsi sostenibili.

La consultazione rientra in un progetto più ampio volto a semplificare i criteri della tassonomia verde e alleggerire i requisiti di rendicontazione per le aziende. In particolare la Commissione sta valutando le sfide legate all'attuazione della Tassonomia nell'UE, come la complessità dei criteri tecnici di screening, l'incertezza che circonda la documentazione richiesta per dimostrare la conformità ai criteri e persino la necessità di aggiornare i criteri in modo da considerare adeguatamente gli sviluppi normativi e tecnologici. 

Con questa iniziativa la Commissione mira a rivedere l'atto delegato della tassonomia ambientale (Reg. delegato UE 2023/2486 – v. circolare Assoambiente n. 300/2023) per aggiornare e semplificare i criteri tecnici di screening, con proposte finali previste per il secondo trimestre del 2026. Tra le modifiche che si stanno valutando ci sono gli adeguamenti a criteri tecnici specifici, il miglioramento delle definizioni, l’eliminazione di requisiti duplicati o sproporzionati e riferimenti più chiari alle norme UE correlate. 

Inoltre si evidenzia come la revisione dei contributi che perverranno nell’ambito della consultazione sarà il primo compito della nuova Piattaforma per la finanza sostenibile, che verrà lanciata ufficialmente nelle prossime settimane/mesi.

In allegato, oltre alla consultazione, anche un elenco di domande predisposto da FEAD sulla base dei confronti con la Commissione su questo tema al fine di comprendere meglio quali sono le informazioni che la Commissione intende raccogliere con la consultazione. 

Di seguito si riportano alcune delle questioni che sono state sollevate nell’ambito degli incontri dei gruppi di lavoro FEAD e che, se adeguatamente approfondite e specificate, potranno essere sottoposte alla Commissione nell’ambito della consultazione: 

  • per quanto riguarda la copertura della raccolta dei rifiuti non riciclabili, la descrizione dell'attività 2.3 “Raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi e pericolosi” riportata dell’allegato II “Criteri di vaglio tecnico per determinare a quali condizioni si possa considerare che un’attività economica contribuisce in modo sostanziale alla transizione verso un’economia circolare e se non arreca un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale” dell'Atto delegato per l'ambiente (consultabile qui) si riferisce solo alla raccolta differenziata finalizzata alla preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio. Sarebbe pertanto auspicabile far rientrare nella tassonomia anche l’attività costituita dalla raccolta dei rifiuti residui, definendone le condizioni;
  • l'attività 2.4 “Trattamento dei rifiuti pericolosi” del medesimo allegato II esclude il recupero di materiali da batterie, RAEE, ELV e di materiali inorganici provenienti da processi di incenerimento, come ceneri, scorie o polveri. Tale mancanza è stata già segnalata più volte da FEAD alla Commissione. Il recupero di materiali da rifiuti pericolosi non è considerato in modo completo a accurato nemmeno negli altri paragrafi. Siamo pertanto a chiedere eventuali esempi concreti, in base alla vostra esperienza, delle limitazioni derivanti da questa esclusione. 
  • rispetto all'attività 2.7 “Cernita e recupero di materiali dai rifiuti non pericolosi” si chiede se sia sufficiente a coprire tutte le attività di recupero. Soprattutto rispetto al vincolo per i materiali per i quali la raccolta differenziata è obbligatoria, di convertire almeno il 50 %, in termini di peso, dei rifiuti non pericolosi raccolti separatamente in materie prime secondarie idonee per la sostituzione di materie prime primarie.
     

Siete pertanto invitati a prendere visione dei documenti allegati e fornire eventuali commenti e proposte entro il prossimo 27 novembre 2025, inviandoli a d.cesaretti@fise.org. Sarà poi cura della struttura condividerli con FEAD al fine di predisporre una risposta condivisa alla consultazione. 

» 18.11.2025
Documenti allegati

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