AssoAmbiente

Circolari

028/2021/CS

L’associazione no profit Circle Economy ha pubblicato e presentato, nell’ambito del World economic forum a Davos, il proprio rapporto annuale “Circularity gap report”.

Il rapporto evidenzia come l’adozione di strategie di economia circolare può consentire il taglio di 22,8 Mld di t all’anno delle emissioni globali di gas serra, pari al 39% rispetto ai livelli record del 2019 di 59,1 Mld t, e mantenere il Pianeta su una traiettoria di aumento medio della temperatura al di sotto di due gradi centigradi entro la fine secolo rispetto al periodo preindustriale (che è compreso tra il 1850 e il 1900).

La ricerca sottolinea che la strada per evitare il crollo climatico è un consumo efficiente delle risorse in tre aree che sommate costituiscono il 70% delle emissioni globali: edilizia, viaggi e trasporto merci, nutrizione. Viene quindi evidenziata la necessità di evitare la creazione di nuovi prodotti con materie prime che abbattono la quantità di minerali, combustibili fossili, metalli e biomasse. Le proposte per il conseguimento dell’obiettivo riguardano inoltre la riforma dell’agricoltura (per evitare monocolture e deforestazione), l’applicazione dei principi dell’economia circolare all’edilizia (uso di materiali leggeri come per esempio il legno), riduzione al minimo del trasporto motorizzato nelle città (creazione di quartieri autosufficienti e introduzione della mobilità elettrica anche per i trasporti pubblici che dovrebbero essere più efficienti) e incremento della capacità di gestione dei rifiuti e del numero degli impianti di riciclo.

L’edilizia genera 13,5 Mld di t di emissioni ogni anno e, con l’adozione di strategie circolari, 9,5 Mld di t di rifiuti da costruzione e demolizione potrebbero essere deviati dalla discarica e riutilizzati. Il settore dei trasporti genera 17,1 Mld di t di emissioni, ma con veicoli più leggeri e strategie come il car sharing si potranno ridurre le emissioni di 5,6 Mld di t. Dalla nutrizione derivano 10 Mld di t di emissioni l’anno, incluse 4 Mld di t per l’uso del suolo, soprattutto per le coltivazioni per l’alimentazione animale e per i pascoli. L’adozione di strategie circolari potrebbero ridurre le emissioni di 4,3 Mld di t.

Il rapporto si concentra poi sul consumo di materie prime e circolarità evidenziando che ogni anno vengono utilizzate più di 100 Mld di t di materiali all’anno e solo l’8,6% viene riutilizzato (peraltro in calo rispetto al 9,1% di due anni fa). Le strategie proposte invece taglierebbero i consumi a 79 Mld di t e aumenterebbero il riutilizzo dei materiali al 17%. Al contrario, con gli attuali impegni per il clima l’aumento della temperatura media globale sarà di 3,2 gradi centigradi entro il 2100, senza contare la crescita del rischio di eventi meteorologici distruttivi e di conseguenze ambientali (ma anche sociali ed economiche) devastanti. Secondo il rapporto 2020 dell’Onu dedicato al divario delle emissioni (Emissions gap report 2020) per garantire che il riscaldamento globale sia mantenuto al di sotto dei 2 gradi (cioè l’obiettivo minimo dell’accordo di Parigi) entro il 2030 le emissioni globali dovranno diminuire di 15 Mld di t, oppure di 32 Mld di t se si vuole rimanere entro gli 1,5 gradi, che è il livello più ambizioso della Cop21.

Si rimanda al Report, disponibile qui, per maggiori dettagli.

» 28.01.2021

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