La Commissione europea ha appena pubblicato un ambizioso pacchetto completo di misure intese a favorire i flussi di capitale verso attività sostenibili in tutta l'Unione europea. Obiettivo di queste misure è quello di veicolare l'interesse degli investitori verso tecnologie e imprese più sostenibili, al fine di rendere l'Europa climaticamente neutra entro il 2050 e qualificarla come leader mondiale nella definizione delle norme per la finanza sostenibile. Il pacchetto è costituito da:
L'atto delegato introduce una serie di criteri di vaglio tecnico intesi a definire le attività che contribuiscono in modo sostanziale a due degli obiettivi ambientali previsti dal Regolamento sulla Tassonomia: l'adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Tali criteri si basano sul parere scientifico del gruppo di esperti tecnici (TEG) sulla finanza sostenibile e sono stati definiti in seguito a un'ampia consultazione dei portatori di interessi, al confronto con i componenti della Piattaforma sulla finanza sostenibile e alle discussioni con il Parlamento europeo e il Consiglio. Il campo d'applicazione dell'atto delegato ricomprende le attività economiche di circa il 40% delle società quotate in borsa, in settori (energia, silvicoltura, industria manifatturiera, trasporti ed edilizia) che in Europa sono responsabili di quasi l'80% delle emissioni dirette di gas a effetto serra. Tale atto delegato, essendo un documento in divenire, continuerà a evolvere nel tempo alla luce degli sviluppi e del progresso tecnologico e i criteri saranno riesaminati periodicamente, in modo da potervi aggiungere via via nuovi settori e attività, comprese le attività di transizione e altre attività abilitanti.
Relativamente alle principali criticità riscontrate nell’atto delegato si evidenzia l’esclusione del Waste to Energy dalle attività in grado di contribuire alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Su tale aspetto FEAD aveva già predisposto e diffuso un comunicato stampa (vd. allegato). Nella Comunicazione la Commissione ha però evidenziato come adotterà un atto delegato complementare per le attività non previste dall’atto delegato appena pubblicato e che pertanto si occuperà potenzialmente di energia nucleare (coerentemente con i risultati dello specifico processo di revisione in corso), gas naturale e tecnologie correlate.
Da fonti della Commissione tale atto potrebbe essere presentato entro il mese di giugno. FEAD sta pertanto valutando la possibilità di inserire il Waste to Energy all’interno di questo atto delegato complementare in quanto attività di transizione. Per raggiungere tale risultato servirà comunque una coalizione di Stati membri in grado di presentare la proposta e sostenerla. Una possibile alternativa potrebbe essere quella di spingere sulla Commissione affiche inserisca il Waste to Energy nell’atto delegato riguardante le attività dell’economia circolare la cui adozione è prevista entro il 31 giugno. Anche in questo caso servirà il sostegno di numerosi Stati membri. Per quanto riguarda le altre attività di gestione dei rifiuti previste nell’atto delegato non sembrano esserci problemi di rilievo. Ci riserviamo in ogni caso un momento di approfondimento per una analisi più dettagliata.
Infine con la proposta di nuova direttiva sull'informativa in materia di sostenibilità delle imprese (vd. allegato) la CE rivede e rafforza le norme vigenti introdotte dalla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario. In particolare l’obiettivo della Commissione è quello di creare una serie di norme che nel tempo porranno l'informativa sulla sostenibilità sullo stesso piano dell'informativa finanziaria. Gli obblighi UE di informativa sulla sostenibilità verranno quindi estesi a tutte le grandi imprese e società quotate, cosicché diverranno quasi 50.000 le imprese nell'UE che dovranno conformarsi a questi standard, rispetto alle 11.000 che attualmente sottostanno agli obblighi vigenti.
La Commissione ha inoltre avanzato la possibilità di predisporre norme separate e proporzionate per le PMI, che poi potranno essere utilizzare su base volontaria. Nel complesso la proposta mira ad assicurare che le società pubblichino informazioni affidabili e comparabili sulla sostenibilità, garantendo in tal modo la coerenza delle informazioni sulla sostenibilità all'interno del sistema finanziario.
Ci riserviamo di tenerVi aggiornati sugli ulteriori sviluppi e Vi rimandiamo ai documenti allegati per maggiori informazioni.