Banca d’Italia ha presentato lo scorso 5 luglio la “Carta degli investimenti sostenibili”, che definisce un insieme di principi e linee di azione finalizzate ad integrare strutturalmente le valutazioni finanziarie con quelle di sostenibilità dei propri investimenti. La Carta ha anche l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza sui temi della finanza sostenibile da parte della comunità finanziaria e incentivare le imprese a una gestione attenta all’ambiente, alla società e alle migliori pratiche di governo societario.
Con la Carta degli investimenti sostenibili la Banca definisce la propria visione della finanza sostenibile, assume impegni per promuoverla ed esplicita - in qualità di investitore di lungo periodo - i principi cui è ispirata l’attività di investimento del portafoglio finanziario e delle riserve valutarie.
Banca d’Italia, nella Carta degli investimenti, assume tre impegni:
Ricordiamo in materia che con il Regolamento (UE) 2020/852 sulla tassonomia, in vigore dal 12 luglio 2020, l’Europa ha avviato un percorso per creare la prima lista di investimenti sostenibili, un sistema di classificazione che creerà un linguaggio comune che gli investitori e le imprese possono utilizzare quando investono in progetti e attività economiche che hanno un sostanziale impatto positivo sul clima e sull'ambiente (v. circolare associativa n.126/2021 e n.192/2021). A riguardo la Commissione sta lavorando alla definizione degli atti delegati (criteri di screening tecnico) previsti dalla direttiva in merito ai quali FEAD si sta confrontando anche in considerazione della mancata inclusione al momento degli impianti WtE.
Si rimanda al testo della Carta e all’intervento di apertura del Vice Direttore Generale di Banca D’Italia, entrambi in allegato alla presente, per ulteriori dettagli.