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247/2021/PE

Il 29 settembre 2021 il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) Roberto Rustichelli ha illustrato, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, la Relazione Annuale sull’attività svolta nel 2020.

Nel corso del suo intervento il Presidente Rustichelli ha affrontato i seguenti temi:

  1. Il nodo della concorrenza fiscale sleale all’interno dell’UE

Il tema della concorrenza fiscale sleale tra Stati membri, che interessa otre il 35% dei profitti spostati dall’UE (a fronte di meno del 25% dagli Stati Uniti), “costituisce uno dei più gravi fattori di distorsione di quel level playing field, che è a fondamento di una competizione equa”. A riguardo è stata evidenziata la portata numerica e richiamati gli Stati (Lussemburgo, Irlanda, Olanda, Belgio, Cipro e Malta) che consentono questa elusione operata dalle grandi società. Sempre in relazione al contesto europeo, è stato sottolineato anche il dumping sul piano contributivo e delle tutele del lavoro proveniente da alcuni Paesi dell’Est Europa “tanto più grave quando vengono utilizzati contributi europei per conseguire indebiti vantaggi competitivi e favorire processi di delocalizzazione a scapito di altri Paesi membri”.

  1. La necessità di rafforzare la competizione e l’equità nei mercati digitali

Il Presidente Rustichelli ha espresso apprezzamento per l’iniziativa assunta dalla Commissione Europea nel dicembre 2020 con le proposte del Digital Markets Act e del Digital Services Act, proprio in considerazione dell’importanza assunta dalle piattaforme digitali - oggi divenute uno snodo fondamentale per gli utenti commerciali che intendono raggiungere i consumatori online - e della necessità di contrastare gli eventuali comportamenti sleali delle stesse, cogliendone la pericolosità per il buon funzionamento del mercato e per i diritti dei consumatori.

  1. La ricostruzione economica del Paese. Lo snodo dell’attuazione del PNRR

Nella relazione dell’AGCM si richiamano anche le fragilità del Paese di fronte alla necessità di attuare il PNRR. Tra queste sottolineata l’incognita relativa al “quadro normativo ipertrofico che fa da freno agli investimenti. È sufficiente ricordare che nel nostro Paese il tempo medio di realizzazione delle opere pubbliche, il cui costo supera i 50 milioni di euro, risulta pari a circa 14 anni”. Altro aspetto riguarda la corruzione, tenuto conto che una parte significativa delle risorse passerà attraverso procedure ad evidenza pubblica e che oggi il 74% dei procedimenti in materia di corruzione riguarda il settore degli appalti pubblici (procedure di gara 82%, affidamenti diretti 18%). Per questo l’Autorità ha richiamato con forza la necessità di evitare il gold plating e semplificare la normativa vigente in un settore che rappresenta l’11% del PIL nazionale: “l’elefantiasi normativa si traduce in una moltiplicazione dei luoghi e delle occasioni di corruzione. Il mercato necessita di poche regole, chiare e proporzionate”. A tal proposito, Rustichelli ha ribadito l’esigenza che in relazione alla spesa pubblica da finanziare mediante i fondi del Next Generation EU, trovino applicazione le sole norme contenute nelle direttive europee del 2014, con le dovute integrazioni solo laddove le disposizioni europee siano non self-executing. In tale direzione si muovono sia il PNRR che il disegno di legge delega sui contratti pubblici approvato dal Consiglio dei Ministri, oggi all’esame del Parlamento. Inoltre, la legge annuale per la concorrenza e il mercato, per la quale nei mesi scorsi l’Autorità ha presentato al Governo e al Parlamento una serie articolata di proposte, costituisce la sede più adeguata a rimuovere le strozzature che frenano gli investimenti e la crescita, nell’ottica di promuovere la costruzione di un sistema più concorrenziale e aperto alla libera iniziativa delle imprese.

  1. La linea ispiratrice dell’azione dell’Autorità durante la pandemia

Nell’anno appena trascorso, l’Autorità ha privilegiato misure di tipo conciliativo, attraverso moral suasion e impegni, che hanno anche comportato un effetto deflattivo del contenzioso. I dati relativi agli interventi a tutela dei consumatori nel periodo gennaio 2019-luglio 2021 evidenziano un sensibile e progressivo aumento degli impegni che prevedono, da parte delle imprese coinvolte, la volontaria adozione di specifiche misure risarcitorie e/o compensative a favore dei consumatori colpiti dalle condotte commerciali oggetto di istruttoria (oltre il 42% dei 66 provvedimenti di accettazione di impegni adottati).

  1. I dati sull’attività svolta

L’Autorità ha proseguito anche la sua politica sanzionatoria di fronte a illeciti particolarmente gravi: dal 1° gennaio 2020 al 31 luglio 2021 sono state comminate sanzioni pari a 627 milioni di euro, di cui 496 milioni in materia di tutela della concorrenza e 131 milioni in materia di tutela del consumatore. Particolarmente intensa è stata anche l’attività di advocacy, diretta a promuovere il rispetto dei principi concorrenziali da parte dei pubblici poteri, con un tasso di successo complessivo degli interventi svolti ben al di sopra del 50%. Con riguardo alle altre competenze, sono stati svolti 131 interventi in materia di conflitto di interessi e ben 7.372 procedimenti per il rilascio del rating di legalità.

  1. La tutela della concorrenza

L’Autorità ha prestato particolare attenzione ai settori strategici per la crescita, la digitalizzazione e la sostenibilità. In tale ottica è stato ritenuto prioritario l’obiettivo di contribuire con ogni strumento possibile a velocizzare gli investimenti nelle infrastrutture per la transizione digitale.

Nel settore della gestione dei rifiuti, in cui la leva concorrenziale assume un rilievo cruciale per il pieno sviluppo dell’economia circolare, Rustichelli ha ricordato alcuni interventi sanzionatori dell’Autorità contro significative situazioni di danno alla concorrenza.

  1. La tutela dei consumatori

Il Presidente Rustichelli ha evidenziato come “la correttezza delle imprese nei confronti dei consumatori, la trasparenza nelle diverse fasi del rapporto di consumo, la qualità dell’informazione e, più in generale, la piena tutela dei loro diritti sono risultati, durante la pandemia, obiettivi ancora più importanti da salvaguardare”. È stata richiamata ad esempio la tutela dei consumatori nel commercio online, attraverso l’opportunità di un contrasto ad ogni sfruttamento opportunistico della crisi (commercializzazione dei prodotti igienizzanti e delle mascherine, nonché alla vendita di farmaci dalle false proprietà antivirali e di test per l’autodiagnosi del contagio). Ulteriori ambiti a cui l’Autorità ha dedicato massima attenzione sono stati quello del settore creditizio e del settore turistico, ricreativo e dei trasporti, oltre a quello, più canonico, del servizio idrico e dei servizi dell’energia elettrica e del gas.

Per quanti interessati, segnaliamo che la Relazione AGCM è disponibile qui mentre il discorso del Presidente qui.

» 30.09.2021

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