La Commissione Ambiente della Camera ha approvato, in sede consultiva, la proposta di piano per la transizione ecologica (PTE) (Atto n. 297), predisposta dalla relatrice Stefania Pezzopane (PD).
Ricordiamo che il PTE, la cui prima proposta è stata presentata dal CITE (Comitato interministeriale per la transizione ecologica) a luglio 2021, coordina, integrandole con la digitalizzazione e la transizione energetica, le politiche ambientali che porteranno, attraverso un cronoprogramma di misure e di azioni, alla trasformazione del sistema Paese al fine di renderlo capace di centrare gli obiettivi al 2050. A tal fine indica una serie di obiettivi generali, il percorso metodologico e i target da raggiungere, e individua un primo set di indicatori, condivisi anche a livello internazionale ed europeo, che costituiranno il riferimento essenziale per la valutazione delle azioni previste. Gli obiettivi generali da centrare hanno nel 2030 il limite temporale, con un orizzonte al 2050 e sono articolati su cinque assi: neutralità climatica; azzeramento dell’inquinamento; adattamento ai cambiamenti climatici; ripristino della biodiversità e degli ecosistemi; transizione verso l’economia circolare e la bioeconomia. Oltre a questi sono previsti otto ambiti di intervento, per i quali verranno costituiti appositi gruppi di lavoro (per approfondimenti si veda circ. n. 228/2021)
La proposta di Piano ha già ottenuto anche il parere favorevole della Commissione Territorio, Agricoltura e Lavori pubblici del Senato ma aveva riscontrato un parere negativo da parte della Conferenza Unificata nella riunione del 2 dicembre 2021, la quale (vd. verbale in allegato) aveva lamentato, tra l’altro, il mancato coinvolgimento della Regioni (non essendo stati convocati incontri tecnici specifici), il ruolo insufficiente delle autonomie locali nella governance e il mancato accoglimento di molte osservazioni tecniche.
Per questo motivo la Commissione VIII, nell’esprimere il proprio parere, ha formulato la richiesta al Governo di valutare l'opportunità di assumere ogni iniziativa necessaria a superare le ragioni che hanno indotto la Conferenza Unificata ad esprimere un parere contrario, in particolare adottando modalità procedurali che garantiscano un accentuato coinvolgimento delle Regioni e delle autonomie locali nella definizione della governance del Piano e una più attenta valutazione delle proposte e dei contributi avanzati.
Come ulteriori osservazioni di carattere generale di interesse del settore, la Commissione ha chiesto al Governo di valutare:
In relazione alle osservazioni di carattere particolare, si evidenziano invece, le richieste al Governo di:
Nel far riserva di fornire ulteriori aggiornamenti in materia, si rimanda per approfondimenti al testo, allegato, del parere integrale.