AssoAmbiente

Circolari

085/2022/MI

Come anticipato con la circolare n. 67/2022 del 18 febbraio u.s., nei giorni scorsi è ripreso il confronto in presenza, dopo diverse riunioni tenute in modalità telematica, tra le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali.

Nell’ultimo incontro del 3 marzo scorso, in particolare, le Associazioni Datoriali hanno illustrato alle OO.SS. una proposta in materia di contrattazione di produttività, relativa ad una parte del salario destinato a livello nazionale.

Come era inevitabile, infatti, le Organizzazioni Sindacali hanno posto sul Tavolo negoziale il tema del notevole incremento dell’aumento dei prezzi registratosi negli ultimi mesi ai fini degli aumenti contrattuali.

Pertanto la proposta delle Associazioni Datoriali ipotizza un meccanismo che prevede, per la vigenza triennale del contratto, la destinazione di un importo alla contrattazione aziendale, e quindi da erogare, totalmente o parzialmente, solo a fronte del raggiungimento di determinati obiettivi di produttività, redditività, etc. anche nel rispetto degli standard di qualità come definiti dall’Autorità di Regolazione, sotto forma di “una tantum” da corrispondersi nell’anno successivo a quello di riferimento.

Tale sistema eviterebbe, come è evidente, di erogare tali importi sui minimi retributivi, con i noti pesanti riflessi contributivi e sugli altri istituti contrattuali, evitando di consolidare strutturalmente dati inflattivi che, auspicabilmente, possono anche tornare a livelli ordinari nell’arco della vigenza contrattuale.

Trattandosi di salario “nazionale”, connesso quindi al rinnovo del CCNL, le Parti concorderanno una modalità di erogazione alternativa per le aziende che ritenessero, per qualunque ragione, di non avviare contrattazione aziendale sul punto: ciò ai fini di garanzia dell’equilibrio concorrenziale tra imprese.

Al termine della vigenza contrattuale, sarà previsto un meccanismo di eventuale consolidamento sui minimi retributivi, o annullamento della quota, sulla base del reale andamento inflattivo che si registrerà, a consuntivo.

Inoltre, è stato proposto alle OO.SS. uno schema di allineamento tra i due CCNL di settore finalizzato ad uniformare quanto più possibile le attuali differenze economiche e normative.

Le OO.SS., nel condividere l’impostazione della destinazione di parte del salario nazionale a logiche di produttività, ferma rimanendo la quantificazione dell’importo e il complessivo aumento contrattuale, hanno invece, prevedibilmente, contestato l’approccio in base al quale l’uniformazione delle differenze è stata proposta sempre in senso favorevole alle aziende, il che comporta ovviamente il peggioramento delle condizioni normative, di volta in volta, per i lavoratori cui si applica il CCNL Utilitalia o il CCNL Assoambiente.

» 07.03.2022

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