AssoAmbiente

Circolari

110/2018/LE-TO

A seguito dell’accertamento, da parte della Commissione europea, dell’esistenza di un cartello segreto tra le case costruttrici di camion, l’Associazione intende valutare possibili azioni di supporto a eventuali richieste di risarcimento avanzate dalle imprese, anche in sinergia con altre Organizzazioni che hanno avviato iniziative analoghe.

Con decisione del 19 luglio 2016, (http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-2582_it.htm) la Commissione europea ha accertato l’esistenza nello spazio economico europeo di un cartello segreto tra le case costruttrici di camion iniziato nel 1997 e durato fino al 2011. Sono state comminate sanzioni per un totale di 2,93 miliardi di euro, la multa più alta mai imposta dalla Commissione europea.

In particolare, il cartello ha avuto ad oggetto i camion di medie (da 6 a 16 tonnellate) e grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate) delle case costruttrici DAF, Daimler, Iveco, MAN, Volvo/Renault e Scania venduti nello Spazio Economico europeo (Italia inclusa) dal 1997 al 2011.

Il comunicato stampa della Commissione europea del 19 luglio 2016 concludeva evidenziando che le imprese vittime del comportamento anticoncorrenziale possono adire i tribunali degli Stati membri per chiedere il risarcimento dei danni subiti ed in particolare il sovrapprezzo pagato (dal 10 al 20%) per l’acquisto di autocarri c/terzi e c/proprio, di P.T.T. maggiore a 6 tonnellate, nel periodo 1997-2011.

Salvo gli approfondimenti del caso nel merito - certamente complesso da un punto vista giuridico ed economico - e senza garanzia di risultato, si intende valutare le possibili azioni di supporto alle imprese associate, qualora interessate, anche in sinergia se opportuno con altre Organizzazioni che hanno avviato iniziative sulle possibilità di ottenere un risarcimento.

Anticipiamo che vi è la possibilità di aggregare le richieste in un’azione collettiva che permetta di gestire un’eventuale azione giudiziaria senza che le imprese anticipino spese legali le quali verranno coperte in caso di esito positivo da una quota del 35% del ristoro ottenuto, mentre in caso contrario non vi sarebbe alcun onere.

Per quanto sopra, al fine di definire le possibili iniziative associative di supporto alle aziende interessate è necessario ricevere Vs manifestazioni di interesse con i riferimenti necessari entro il 18 maggio 2018 con riscontro alla D.ssa Chiara Leboffe (e-mail c.leboffe@fise.org) che rimane a disposizione per eventuali esigenze al riguardo.

» 14.05.2018

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