AssoAmbiente

Circolari

217/2018/LE

Lo scorso 10 dicembre è stato presentato l’annuale Rapporto Rifiuti Urbani realizzato da ISPRA, giunto alla 20esima edizione. Il Rapporto fornisce un quadro dettagliato e aggiornato sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio, compreso l’import/export, a livello nazionale, regionale e provinciale e riporta altresì le informazioni sul monitoraggio svolto dall’ISPRA sui costi dei servizi di igiene urbana e sull’applicazione del sistema tariffario.

All’evento di presentazione hanno partecipato, tra gli altri, il Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, On. Salvatore Micillo, il Presidente della Commissione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, On. Stefano Vignaroli, il Presidente dell’ISPRA Stefano La Porta, il Presidente del Conai Giorgio Quagliuolo, il Presidente di FISE Assoambiente Chicco Testa, il Presidente di FISE Unicircular Andrea Fluttero ed il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi.

In particolare, il Presidente UNICIRCULAR ha evidenziato che per andare “Verso l’economia circolare” (come indicava il titolo scelto per la presentazione del Rapporto) non ci si può limitare solamente ad intervenire sulla gestione dei rifiuti cercando di incrementare la raccolta differenziata ed il riciclo a valle, ma in una vera ottica di economia circolare occorre agire su tutto il ciclo produttivo a partire dalla progettazione dei prodotti in chiave eco-compatibile, coinvolgere la distribuzione, i consumatori e le comunità locali, aumentare la prevenzione e il riuso. Occorre inoltre privilegiare il conferimento degli scarti delle attività di riciclo rispetto al rifiuto indifferenziato destinato a smaltimento; infine, garantire la competitività dei materiali e prodotti secondari, anche attraverso opportuni incentivi, ove e quando necessari. 

Per quanto riguarda i dati il Rapporto evidenzia che nel 2017 la produzione dei rifiuti urbani ha raggiunto circa 29,6 milioni di tonnellate, segnando una riduzione dell’1,7% rispetto al 2016; la raccolta differenziata raggiunge il 55,5% (Nord 66,2%, Centro 51,8% e Sud 41,9%). Guardando alle diverse situazioni territoriali, sono 13 le regioni che raccolgono in maniera differenziata oltre la metà dei rifiuti urbani annualmente prodotti: tra le principali il Veneto con raccolta differenziata pari al 73,6%, Trentino Alto Adige con il 72%, Lombardia con il 69,6% e Friuli Venezia Giulia con il 65,5%.

Tra le regioni italiane che tra 2016 e 2017 registrano una crescita della percentuale di raccolta differenziata, anche se rimangono sotto il valore medio nazionale, troviamo la Basilicata (45,3%), la Puglia (40,4%), la Calabria (39,7%), il Molise (30,7%) e la Sicilia (21,7%).

Il Rapporto evidenzia altresì che il valore più alto in Italia di raccolta differenziata viene raggiunto dalla provincia di Treviso con l’87,8%, seguita da Mantova (86,6%), Belluno (83,4%) e Pordenone (81,6%), mentre in Sicilia si registrano le più basse percentuali di raccolta differenziata provinciali con Enna che ha raggiunto solo l’11,3%, mentre a Siracusa e a Palermo crescono del 6% nell’ultimo anno con quote rispettivamente del 15,3% e 17,3%.

Pr quanto riguarda le tipologie di rifiuti raccolte in modo differenziato il Rapporto segnala che per la prima volta dal 2010 la raccolta differenziata della frazione organica segnala solo un lieve incremento (+1,6%) nel 2017, mentre, negli ultimi sette anni era aumentata quasi dell’8% l’anno, con picchi del 9,6% tra il 2013 e il 2014. Il quantitativo di raccolta differenziata relativa alla carta e cartone raggiunge circa le 3,3 milioni di tonnellate (+1,8% rispetto al 2016), per il vetro oltre 2 milioni di tonnellate (+8,2% rispetto al 2016), per la plastica si osserva, tra il 2016 e il 2017, un aumento del 3,2%, con un quantitativo complessivamente raccolto pari a 1,3 milioni di tonnellate. Per i rifiuti in legno, il cui ammontare raccolto è di 800 mila tonnellate, la crescita è pari all’8,2% mentre per i rifiuti metallici, il cui quantitativo si attesta, nell’ultimo anno, a 320 mila tonnellate, la crescita è stata pari all’8%.

Per quanto riguarda la situazione impiantistica il Rapporto evidenzia che non tutte le regioni sono dotate delle necessarie infrastrutture di trattamento dei rifiuti e che la scarsità degli impianti fa sì che in molti contesti territoriali si assista ad un trasferimento dei rifiuti raccolti in altre regioni o all’estero. I rifiuti urbani prodotti nel 2017 sono stati gestiti in 644 impianti. Lo smaltimento in discarica, pari a 6,9 milioni di tonnellate, interessa il 23% dei rifiuti urbani prodotti, e le discariche operative, nel 2017, sono 123 (11 in meno rispetto al 2016).

Sul fronte degli inceneritori, scendono a 39 gli impianti operativi (erano 41 nel 2016) e nel 2017, i rifiuti urbani inceneriti - comprensivi del CSS, della frazione secca e del bioessiccato ottenuti dal trattamento meccanico dei rifiuti urbani stessi - sono quasi 5,3 milioni di tonnellate (-2,5% rispetto al 2016). Il 70% circa dei rifiuti viene trattato al Nord, l’11% al Centro e quasi il 19% al Sud: complessivamente vengono recuperati nel 2017 quasi 4,5 milioni di MWh di energia elettrica e 2 milioni di MWh di energia termica.

Per ulteriori approfondimenti, rinviamo al Rapporto ISPRA Rifiuti Urbani scaricabile al seguente link: http://www.isprambiente.gov.it/files2018/pubblicazioni/rapporti/RapportoRif297.pdf

» 12.12.2018

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