AssoAmbiente

Circolari

014/2019/PE

Lo scorso 8 gennaio il MiSE ha trasmesso alla Commissione europea la Proposta di Piano nazionale per l’Energia ed il Clima (PNEC), come previsto dal Regolamento (UE) 2016/0375 sulla Governance dell’Unione dell’energia.

Il documento, che tutti gli Stati membri sono tenuti a stilare, è uno degli strumenti chiave richiesti dal Pacchetto UE Energia pulita (v. circolare associativa 198/2016) e contiene politiche e misure nazionali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi europei 2030 in linea con le previsione contenute nell’Energy Union. Il Piano infatti è strutturato secondo 5 dimensioni: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività.

I principali obiettivi del PNEC sono:

  • una percentuale di produzione di energia da FER nei consumi finali lordi di energia pari al 30% da raggiungere entro il 2030 (55,4% quota FER settore elettrico e 33% nel settore termico per riscaldamento e raffrescamento);
  • una quota di energia da FER nei consumi finali lordi di energia nei trasporti del 21,6% (14% UE), quest’ultima calcolata con i criteri di contabilizzazione dell’obbligo previsti dalla RED. Sul tema rinnovabili e trasporto il documento prevede un importante contributo delle auto elettriche e ibride al 2030, con una diffusione complessiva di quasi 6 milioni di veicoli ad alimentazione elettrica di cui circa 1,6 milioni di mezzi full electric;
  • una riduzione, sul piano dell’efficienza energetica, dei consumi di energia primaria del 43% (obiettivo UE del 32,5%) e del 39,7% dell’energia finale (rispetto allo scenario PRIMES 2007). Per quanto riguarda, invece, il livello assoluto di consumo di energia al 2030, l’Italia persegue un obiettivo di 132,0 Mtep di energia primaria e 103,8 Mtep di energia finale;
  • una riduzione dei gas serra (GHG) rispetto ai valori del 2005 per tutti i settori non ETS (che include i rifiuti) pari al 33% (30% UE);

E’ prevista inoltre la Valutazione ambientale strategica (VAS) che dovrà esaminare l’impatto ambientale del piano nel corso del 2019.

Il PNEC contiene indicazioni che interessano anche il settore rifiuti, prevedendo interventi:

  • regolatori: ad esempio per migliorare la gestione rifiuti (tema emissioni), per la semplificazione di autorizzazioni e procedure per il revamping/repowering di impianti (tema FER elettriche) e per obbligo biocarburanti e altre FER in recepimento della RED II, per la riduzione emissioni GHG dei carburanti del 6% al 2020 e infine la certificazione della sostenibilità dei biocarburanti (tema trasporti),
  • economici: ad esempio sui certificati bianchi (tema FER termiche/efficienza) e sugli incentivi al biometano e altri biocarburanti avanzati (tema trasporti),
  • fiscale: ad esempio in materia di iper e super-ammortamento (tema ricerca, innovazione e competitività).

Per quanto riguarda l’intervento sul settore rifiuti, la proposta di Piano interviene soprattutto nel miglioramento della gestione complessiva dei rifiuti, prevedendo aumento delle performance nazionali di raccolta e riciclaggio dei rifiuti (DPCM 7 marzo 2016 e decreti End of Waste), una diminuzione dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB) e delle quantità dei rifiuti smaltiti in discarica.Inoltre, è riportato che “l’Italia perseguirà un obiettivo di espansione dell’uso del teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente, sfruttando il potenziale economico residuo in modo coerente con gli altri obiettivi di politica energetica e ambientale, quali la riduzione del fabbisogno di termovalorizzazione dei rifiuti e la limitazione dell’uso delle biomasse per motivi di riduzione delle emissioni”.

Il Ministero si propone inoltre di accelerare quanto previsto al comma 10 dell’articolo 18 (“Misure per la diffusione dell'utilizzo del GNC, del GNL e dell'elettricità' nel trasporto stradale”) del D.Lgs. 257/2016 (recepimento della Direttiva DAFI sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi) prevedendo che le Pubbliche Amministrazioni, gli enti e le istituzioni da esse dipendenti o controllate, le Regioni, gli Enti locali e i gestori di servizi di pubblica utilità per le attività svolte nelle province ad alto inquinamento di particolato PM10, al momento della sostituzione del rispettivo parco autovetture, autobus e mezzi di servizio di pubblica utilità, ivi compresi quelli per la raccolta dei rifiuti urbani, siano obbligati all'acquisto di almeno il 30% entro il 2022, il 50% entro il 2025 e l’85% entro il 2030 di veicoli elettrici e veicoli ibridi con ricarica esterna, a metano e a idrogeno, nonché elettrici o metano nel caso degli autobus.

Il Piano dovrà essere adottato, previa approvazione dall’esecutivo UE, entro il 31 dicembre 2019 ed ogni due anni lo Stato membro dovrà riferire alla Commissione UE in merito ai progressi compiuti.

Per quanti interessati rimandiamo Piano Nazionale Energia-Clima, disponibile qui, per approfondimenti e rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore informazione e aggiornamento in materia.

» 25.01.2019

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