La Commissione europea ha pubblicato un Rapporto completo sull'attuazione del Piano d'azione per l'economia circolare, che presenta i principali risultati raggiunti nel processo di attuazione del Piano d'azione adottato nel dicembre 2015 e individua le sfide ancora aperte per la completa transizione verso l’economia circolare.
A tre anni dalla sua adozione, il Piano d'azione per l'economia circolare può considerarsi completato. Infatti tutte le 54 azioni in esso previste sono state già implementate o in via di completamento. Secondo i risultati del Rapporto, l'attuazione del piano d'azione per l'economia circolare ha accelerato la transizione verso un'economia circolare, che a sua volta ha contribuito a riportare l'UE su un percorso di creazione di posti di lavoro.
Nel 2016, i settori rilevanti per l'economia circolare hanno impiegato più di quattro milioni di lavoratori, con un aumento del 6% rispetto al 2012. La circolarità ha anche aperto nuove opportunità, dando origine a modelli di business alternativi e sviluppando nuovi mercati. Nel 2016, le attività “circolari”, come riparazione, riutilizzo e riciclo, hanno generato un valore aggiunto di quasi 147 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 17,5 miliardi di euro.
Il Rapporto passa quindi in rassegna le misure adottate per garantire l’implementazione di tutte le azioni previste nel Piano. Gli ambiti sui quali ha agito e che sono riportati nel Rapporto:
Il rapporto si chiude con un capitolo dedicato alle sfide ancora aperte. La Commissione evidenzia come, sebbene l’economia circolare sia ormai una tendenza irreversibile, c’è ancora da lavorare per garantire una transizione completa ed efficiente. Si sottolineano i maggiori sforzi che dovranno essere fatti per attuare la legislazione sui rifiuti e sviluppare i mercati per le materie prime secondarie. Inoltre, il lavoro avviato a livello europeo su alcune questioni (come le sostanze chimiche, l'etichettatura ecologica e l'ecoinnovazione, le materie prime critiche e i fertilizzanti) dovrà essere accelerato per trarne il massimo beneficio.
Infine, a seguito del confronto con i vari stakeholder, la Commissione ha individuato come alcune aree, non ancora coperte dal Piano d'azione, potranno essere approfondite per entrare a farne parte.
Basandosi sull'esempio della Strategia europea per le materie plastiche, molti altri settori ad alto impatto ambientale e significativo potenziale di circolarità come IT, elettronica, mobilità, costruzioni ed industria mineraria, mobili, cibo e bevande o tessile potrebbero trarre vantaggio da un approccio di questo tipo e diventare più circolari.
Per ulteriori informazioni:
Relazione sull'attuazione del piano d'azione per l'economia circolare
Documento di lavoro dei servizi della Commissione sui prodotti sostenibili in un'economia circolare
Strategia dell'UE per la plastica nell'economia circolare
Alleanza circolare sulle materie plastiche
Piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile 2016?2019
Piattaforma per il sostegno finanziario all'economia circolare
Rimandiamo per approfondimenti alla precedente documentazione.