La Circle Economy, associazione europea a cui aderiscono imprese ed istituzioni, anche quest’anno ha pubblicato lo studio, l’“Annual circularity gap report”, che riporta lo scenario mondiale sul tema e offre, attraverso la presentazione di azioni mirate, alcune prospettive di sviluppo dell’economia circolare a livello mondiale.
Il report evidenzia un trend ancora in crescita rispetto all’anno precedente per quanto riguarda l’estrazione di risorse e le emissioni di gas serra, evidenziando come i problemi dell’economia lineare siano fortemente radicati nel nostro sistema globale.
Secondo quanto riportato nel report, nonostante i Governi abbiano orientato le loro politiche verso la lotta al cambiamento climatico, l’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili e l’efficienza energetica, il vasto potenziale del sistema economico circolare è stato trascurato, tant’è che l’economia globale risulta circolare solo al 9%.
Per poter cambiare rotta, il rapporto evidenzia la necessità di individuare “entro la metà del XXI secolo” i fattori chiave necessari per una transizione verso la circolarità e di introdurre un nuovo quadro di valutazione dell’economia globale basato su un approccio integrato denominato “mass-value-carbon thinking”, basato su tre elementi fondamentali: la capacità produttiva, la creazione di valore finanziario e le emissioni di carbonio.
A partire da questa prospettiva, l’analisi rivela quali e quante risorse consumano alcuni bisogni umani e, sempre grazie a tale impostazione, è possibile tenere traccia dei cambiamenti, misurare i progressi e intraprendere trasformazioni durature per obiettivi a lungo termine. Inoltre, il report invita quindi i Governi ad integrare le strategie sul cambiamento climatico e quelle sull'economia circolare per ottenere il massimo risultato e guidare il cambiamento. Nello specifico, secondo il Circularity Gap Report, i governi dovrebbero:
Infine si rileva che il report evidenzia come le “strategie circolari” per ridurre i rifiuti sono particolarmente importanti nel settore dell’edilizia, che rappresenta un quinto delle emissioni globali, difatti la Circle Economy calcola che quasi la metà di tutti i materiali che entrano nell'economia (42,4 miliardi di tonnellate all’anno) sono utilizzati nella costruzione e manutenzione di case, uffici, strade e infrastrutture, inserendo quindi tra le principali sfide quella di adottare pratiche di costruzione che riducano al minimo l'uso di materie prime e le conseguenti emissioni.
Nel rimandare al report, disponibile qui (in inglese), per ogni ulteriore approfondimento, rimaniamo a disposizione per ogni informazione e aggiornamento.