AssoAmbiente

Circolari

115/2020/CS

Il 3 giugno sono stati presentati in streaming, alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e del Ministro dell'ambiente Sergio Costa, i tre report predisposti da ISPRA ed EEA (European Environmental Agency) e dedicati alla situazione ambientale in Europa e in Italia: il SOER 2020 (State of the Environment Report); l’Annuario dei dati ambientali 2019 che fotografa lo stato dell’ambiente in Italia; e il Rapporto ambiente di Sistema che presenta le esperienze regionali. I rapporti identificano diversi indicatori per rappresentare la situazione di determinati settori: capitale naturale; situazione economica (con transizione ad una economia a basse emissioni, efficiente, verde e competitiva); salute e benessere dei cittadini (con dati su clima, inquinamento aria, rumore e rischio chimico).

Al seguente link https://www.isprambiente.gov.it/it/events/lo-stato-dellambiente-in-europa-e-in-italia, oltre ai rapporti, è possibile scaricare gli interventi dei rappresentanti istituzionali e le infografiche relative al SOER 2020 e la sintesi dell’Annuario.

Nel suo intervento il Presidente Conte ha ricordato come l’Europa, che ha ormai perso il proprio primato economico, deve necessariamente recuperare la leadership mondiale nella questione della tutela ambientale. A testimonianza dell’impegno del Governo, ha ricordato la creazione della Cabina di regia “Benessere Italia”, un organo scientifico che affiancherà le istituzioni nel processo decisionale. Infine ha ricordato la recente trasformazione del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) in CIPES, con l'aggiunta nella parte finale di un chiaro riferimento allo Sviluppo Sostenibile, evidenziando come tutte le iniziative, anche quelle sul sistema delle infrastrutture, verranno integrate nella prospettiva dello sviluppo sostenibile.

Il Presidente del Parlamento Sassoli ha invece evidenziato come la crisi abbia cambiato le priorità, ma che nelle difficoltà l ?Europa si sta ritrovando. Il Recovery fund, presentato al Parlamento nei giorni scorsi, dovrà sostenere il rilancio economico del nostro continente, senza però lasciare indietro i programmi presentati solo pochi mesi fa dalla nuova Commissione europea, come il Green Deal. Ha poi sottolineato come i Paesi dello spazio economico europeo dovranno agire insieme per affrontare cambiamenti climatici (l’EEA stima un costo di 13 Mld€ all’anno a causa di eventi metereologici estremi) e gestione delle risorse. Infine ha evidenziato come ora l’UE, che è all'avanguardia nelle azioni per mitigare i cambiamenti climatici (nel 2019 è stata fornita più elettricità da energia eolica e solare rispetto alle centrali a carbone), dovrà impegnarsi con maggior energia per la salvaguardia della biodiversità e per un migliore utilizzo delle risorse.

In base al SOER 2020, solo 2 dei 14 indicatori utilizzati per monitorare il capitale naturale (insieme delle risorse naturali essenziali per lo sviluppo del Paese) mostrano andamenti accettabili in Europa. Solo le aree protette sono in buono stato, sia terrestri che marine, mentre va male la tutela della flora, fauna, degli ecosistemi e del suolo. l'Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità in Europa e con livelli elevatissimi di endemismo ma con alti livelli di minaccia per flora e fauna. Forte argine al degrado sono la Rete Natura 2000 (19,3% del territorio nazionale) e il Sistema delle aree protette italiane che coprono il 10,5% del territorio nazionale. Lontana dagli obiettivi europei la salute di fiumi e laghi in Italia. Neanche la metà dei 7.493 corsi d’acqua raggiunge uno “stato ecologico buono o elevato” (43%), ancora più grave la situazione dei laghi (solo il 20%). Anche il consumo di suolo grava sulla perdita di biodiversità con 23.000 km2 persi e una velocità di trasformazione di quasi 2 m2/sec tra il 2017 e il 2018.

Il SOER evidenzia come per trasformare l’Europa in un’economia a basse emissioni di carbonio devono essere raggiunti entro il 2020 gli obiettivi sul clima e l’energia e vanno ridotte entro il 2050 le emissioni dei gas serra dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, come stabilito dalla Conferenza di Parigi sul clima, è necessario limitare l’aumento della temperatura media sotto i 2°C rispetto ai livelli preindustriali. Occorre inoltre che i rifiuti vengano gestiti responsabilmente alla stregua di una risorsa, così da evitare danni alla salute e all’ambiente, la produzione di rifiuti in termini assoluti e i rifiuti pro capite siano in diminuzione, le discariche siano limitate ai rifiuti residui e il recupero energetico sia limitato ai materiali non riciclabili.

L’Italia, rispetto all’Europa, cresce molto di più nell’uso circolare dei materiali. Diminuiscono inoltre del 17,2% le emissioni di gas serra nel medio periodo (1990-2018).

Nel nostro Paese, in base ai dati del primo trimestre di quest’anno, si stima per il 2020 una riduzione, a causa del lockdown, dei gas serra del 5,5% a fronte di una variazione congiunturale del PIL pari al -4,7%. Per i rifiuti urbani nel 2019 la produzione è simile a quella del 2018, mentre gli scenari al 2020 individuano un calo in linea con la diminuzione del PIL pari al 4,7%, che farebbe scendere la produzione nazionale di RU a 28 Mt.

In Italia, la quota di energia da fonti rinnovabili è pari al 18,3% rispetto al consumo finale lordo, valore superiore all’obiettivo del 17% da raggiungere entro il 2020, ma ancora distante da quello del 32% previsto per il 2030.

Qui è disponibile la sezione dell’Annuario dei dati ambientali dedicata ai rifiuti, mentre a fianco si riporta la tabella con la sintesi degli indicatori adottati per la presentazione dei dati relativi ai rifiuti, nonché un’indicazione dello stato e del trend per ognuno degli indicatori.

Negativo al 2020 il bilancio generale UE su inquinamento, salute e benessere dei cittadini UE. La qualità dell’aria è in costante peggioramento con il superamento, in diverse parti d’Europa, dei valori limite soprattutto per il materiale particolato, il biossido di azoto, l’ozono troposferico e il benzo(a)pirene. Negativa la situazione anche per l’esposizione al rumore e il rischio chimico. Per quanto riguarda l’Italia i rapporti evidenziano che la temperatura cresce nel nostro Paese più che in altre parti del mondo. Nel 2018 è stata registrata una crescita media pari a +1,71°C rispetto alla media climatologica 1961-1990, superiore a quella globale sulla terra ferma (+0,98 °C). La situazione rimane preoccupante per gli inquinanti atmosferici, con il Bacino padano che è una delle aree dove l’inquinamento atmosferico è più rilevante in Europa. Guardando ai dati del 2019, il valore limite giornaliero del PM10 (50 mg/m2, da non superare più di 35 volte l’anno) è stato superato nel 21% delle stazioni di monitoraggio. Rispettati invece i limiti per i PM2,5 nella maggior parte delle stazioni di rilevamento. Registrata, per gli effetti del lockdown, la riduzione del biossido di azoto tra il 40 e 50% nelle regioni del Nord e nella Pianura padana.

Infine, per quanto riguarda le sostanze chimiche, l’Italia è il terzo produttore europeo, dopo Germania e Francia, con più di 2.800 imprese attive e 110.000 addetti. Secondo il Regolamento REACH nel 2018 sono state registrate in Italia più di 22.000 sostanze chimiche. A preoccupare sono soprattutto i pesticidi che hanno superato i limiti nel 24,4% dei punti monitorati nelle acque superficiali e nel 6% dei punti nelle acque sotterranee.

» 04.06.2020

Recenti

23 Ottobre 2025
2025/382/SAEC-GIU/CS
Interpello MASE su miscelazione rifiuti inerti
Leggi di +
22 Ottobre 2025
2025/381/SAEC-NOT/LE
Circular Talk Assoambiente “CONVERSIONE DEL DL 116/2025, riflessi normativi su autorizzazioni, controlli e sanzioni ambientali” - 24.10.2025
Leggi di +
22 Ottobre 2025
2025/380/SAEC-NOT/CS
Schema decreto su RAEE - pannelli fotovoltaici a fine vita
Leggi di +
22 Ottobre 2025
2025/379/SAEC-EUR/CS
Consultazione su preparazione atto delegato progettazione ecosostenibile prodotti
Leggi di +
22 Ottobre 2025
2025/378/SAEC-GIU/CC
Sentenza TAR Lombardia su obbligo per ARERA di approvazione del PEF validato dall’ETC.
Leggi di +
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Inserisci la tua email
Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere gli aggiornamenti su AssoAmbiente
e altre utili informazioni
INSERISCI LA TUA EMAIL