AssoAmbiente

Circolari

135/2020/LE

La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha approvato ieri all’unanimità la proposta di relazione sulla gestione dei rifiuti legata all'emergenza Covid-19 che ha assunto il titolo di «Emergenza epidemiologica COVID-19 e ciclo dei rifiuti»

La proposta di relazione era stata presentata dai relatori (on. Stefano Vignaroli – M5S, sen. Massimo Vittorio Berutti – FI e on. Giovanni Vianello – M5S) lo scorso 30 giugno, ed è stata poi modificata sulla base delle osservazioni e delle proposte di modifica pervenute.

La relazione, disponibile al seguente link: http://documenti.camera.it/leg18/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2020/07/08/leg.18.bol0404.data20200708.com39.pdf verrà trasmessa ora ai presidenti dei due rami del Parlamento, a tutti gli interlocutori dell’inchiesta e ai presidenti delle regioni, per il ruolo che le regioni hanno avuto e avranno anche per il prossimo futuro sull’emergenza e dall’esito delle osservazioni e raccomandazioni che saranno formulate sarà oggetto di un successivo approfondimento da parte della Commissione.

Anche Unicircular ha fornito il proprio contributo alla redazione della proposta intervenendo in Audizione lo scorso 26 maggio evidenziando, in particolar modo che nei diversi provvedimenti pubblicati dall'inizio dell'emergenza ad oggi è sempre mancato un chiaro riferimento alle attività di gestione rifiuti”, che le criticità causate dalla pandemia per le aziende rappresentate sono dovute principalmente alla chiusura o al forte rallentamento dei mercati di sbocco dei prodotti e materiali secondari, sia nazionali che esteri; in tale ambito ha anche ribadito la propria posizione sulle principali politiche di sostegno alla ripresa (per maggiori approfondimenti: http://unicircular.org/index.php/unicircular/entry_p/News/news/21964.

Nell’ultimo capitolo della relazione (Osservazioni finali e raccomandazioni per le fasi successive non emergenziali) la Commissione segnala che “se in una prima fase emergenziale la priorità assoluta è stata quella di salvare vite, di ridurre l’impatto del contagio ed evitare il collasso del sistema sanitario e di tutti i sistemi sociali che una diffusione esponenziale dei contagi avrebbe prodotto, ora si pone il tema di avviare la ricerca scientifica, l’elaborazione tecnologica e l’innovazione organizzativa delle imprese e della pubblica amministrazione verso soluzioni che portino alla riduzione della produzione di rifiuti e più in generale a investimenti sulla tutela dell’ambiente e sulla sostenibilità ambientale.

La relazione si conclude con una serie di raccomandazioni della Commissione:

  • rispettare i principi nazionali ed europei in materia di economia circolare e degli obiettivi in questo campo; affrontare il tema dell’end of waste sistematicamente, rapidamente e con uno sguardo al futuro;
  • considerare inoltre l’impatto economico dell’emergenza sulle tariffe e sugli introiti delle imprese e degli enti pubblici con particolare riguardo alla sospensione della riscossione della TARI;
  • svolgere un’opera di informazione e sensibilizzazione condivisa tra organi statali, regioni ed enti locali nei confronti dei cittadini sulle pratiche di protezione individuale basate, ove possibile, sull’igienizzazione e il riutilizzo anziché sul monouso;
  • investire risorse in ricerca tecnologica e organizzativa per la riconduzione a razionalità dell’uso dei presidi individuali e di materiali usa e getta, per la raccolta e il trattamento dei materiali dismessi, per lo sviluppo di nuovi materiali orientati alla sostenibilità;
  • sul tema della gestione dei rifiuti ospedalieri, riflettere sugli effetti della sterilizzazione in situ quale soluzione idonea a evitare aumenti delle quantità di rifiuti inceneriti e trasporti di rifiuti dai presidi ospedialieri agli impianti;
  • superare le norme derogatorie statali e le ordinanze derogatorie regionali; ponderare e compensare l’accoglimento di istanze di semplificazione in materia di regolazione ambientale con una adeguata pianificazione di controlli;
  • razionalizzare l’intervento pubblico sul fronte dei controlli ambientali, coordinando le azioni in tal senso di agenzie di controllo ambientale, di controllo sanitario, polizie giudiziarie ordinarie e specializzate, per non gravare con “controlli su controlli”;
  • promuovere con decisione l’esame scientificamente fondato e assistito dall’attività dei soggetti pubblici con competenze tecniche e scientifiche – in primo luogo ISS e ISPRA/SNPA – dei temi sensibili della presenza di virus o materiale genetico di virus nelle acque reflue e del rapporto tra emergenza epidemiologica e inquinamento atmosferico;
  • specificatamente sul fronte del ciclo dei rifiuti, considerare le criticità di segmenti del sistema impiantistico nazionale e la necessità di costruzione di una filiera economica del trattamento di materia;
  • tenere conto, nei provvedimenti legislativi in corso di esame o che verranno presentati nell’immediato futuro, dell’esperienza dell’emergenza epidemiologica e degli scenari futuri attesi, anche sulla base di un monitoraggio, affidato agli enti istituzionali, dell’evoluzione delle situazioni e della loro percezione diffusa;
  • affrontare il parallelo sviluppo di tecnologia, organizzazione, amministrazione e norme affidando i compiti di elaborazione e attuazione ai soggetti istituzionali, con una comunicazione rapida e trasparente con gli interlocutori pubblici e privati, e una produzione di regole chiare e ben governate nell’attuazione e nell’applicazione;
  • attuare un più ampio scambio di informazioni, e di strumenti di coordinamento tra le autorità giudiziarie, e tra esse e polizie giudiziarie ed enti di controllo.

Per quanti interessati si segnala che mercoledì 15 luglio dalle 11 alle 12,45 si terrà, a Palazzo San Macuto, un incontro per presentare la relazione della Commissione.

Levento sarà trasmesso sulla web TV della Camera dei deputati ed al seguente link è disponibile il Programma.

» 10.07.2020

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