AssoAmbiente

Circolari

149/2020/PE

L’Aula del Senato ha esaminato ieri la Relazione sulla gestione dei rifiuti legata all'emergenza Covid-19 approvata, nella seduta dell'8 luglio 2020, dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Doc. XXIII, n. 4).

Nel rimandare alla circolare associativa n. 135/2020 per ulteriori dettagli in merito alla Relazione della Bicamerale rifiuti, segnaliamo che l’Aula Senato ha approvato la proposta di risoluzione n. 1, presentata da Andrea Ferrazzi (PD) e firmata da tutti i gruppi, che impegna il Governo:

  • ad intraprendere, per quanto di competenza, ogni iniziativa utile al fine di risolvere le questioni evidenziate nella Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati relativa alla "emergenza epidemiologica Covid-19 e ciclo dei rifiuti", in raccordo e leale collaborazione con i competenti Organismi nazionali, regionali e degli Enti territoriali;
  • a mantenere in prospettiva un adeguato livello di gestione dei rifiuti solidi urbani, nel rispetto dei principi nazionali ed europei in materia di economia circolare e degli obiettivi in questo campo e a fronte delle mutate abitudini di consumo e di organizzazione del lavoro e della produzione a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e a predisporre un'opera di informazione e sensibilizzazione dei cittadini in questo campo;
  • ad affrontare e risolvere il tema dell'end of waste in modo sistematico e rapido, nonché l'impatto economico dell'emergenza sulle tariffe e sugli introiti delle imprese e degli Enti pubblici e i problemi per le aziende del settore con particolare riguardo alla sospensione della riscossione della TARI;
  • ad investire risorse in ricerca tecnologica e organizzativa per la riconduzione a razionalità dell'uso dei presidi individuali e di materiali usa e getta e per la raccolta e il trattamento dei materiali dismessi, nonché per lo sviluppo di nuovi materiali orientati alla sostenibilità;
  • ad adottare disposizioni che accompagnino verso le soluzioni a minore impatto ambientale per la raccolta e il trattamento dei rifiuti ospedalieri, attualmente basata su incenerimento o sterilizzazione, e che siano basate su valutazioni tecnico-scientifiche finalizzate alla chiusura effettiva del ciclo;
  • a promuovere con decisione l'esame scientificamente fondato e assistito dall'attività dei soggetti pubblici con competenze tecniche e scientifiche - in primo luogo ISS e ISPRA/SNPA - dei temi sensibili della presenza di virus o materiale genetico di virus nelle acque reflue e del rapporto tra emergenza epidemiologica e inquinamento atmosferico; a partire dalle consapevolezze già acquisite: che l'analisi delle acque reflue è utile alla ricerca epidemiologica; che lo stato della depurazione delle acque in Italia suscita preoccupazione, in molti territori, nelle condizioni ordinarie; che l'ipotesi secondo cui il particolato possa essere un carrier di particelle virali è da verificare, ma va ritenuto sufficientemente provato il rapporto tra inquinamento atmosferico elevato, pressione ambientale sulle popolazioni e suscettibilità maggiore all'infezione batterica o virale, in particolare derivante da patologie croniche legate ad elevata concentrazione di particolato;
  • ad affrontare le criticità di segmenti del sistema impiantistico nazionale per il trattamento dei rifiuti e di chiusura del ciclo dei rifiuti in relazione alle specificità dell'emergenza e del futuro atteso, e la necessità di costruzione di una filiera economica del trattamento di materia;
  • a coordinare la produzione normativa tra norme statali primarie, norme statali secondarie, normativa regionale, tenendo conto dell'esperienza dell'emergenza epidemiologica e degli scenari futuri attesi, favorendo una produzione di regole chiare e ben governate nell'attuazione e nell'applicazione; ad implementare il monitoraggio, da affidare agli Enti istituzionali, dell'evoluzione delle situazioni e della loro percezione diffusa tra i cittadini;
  • a superare le norme derogatorie statali e le ordinanze derogatorie regionali favorendo la semplificazione anche in materia di regolazione ambientale, una adeguata pianificazione di controlli e il coordinamento tra agenzie di controllo ambientale, di controllo sanitario, polizie giudiziarie ordinarie e specializzate, per non gravare con «controlli su controlli», bensì razionalizzare l'intervento pubblico.

Nel rimandare al testo integrale della risoluzione, in allegato alla presente, per ulteriori dettagli, rimaniamo a disposizione per informazioni.

» 06.08.2020
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