Il Comitato per la valutazione socio-economica (SEAC) dell’ECHA si è riunito ieri per discutere sulla proposta di restrizione all’utilizzo di microplastiche (in cui ricade anche il granulo ottenuto dai PFU e utilizzato come intaso per superfici sportive) avanzata da ECHA. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dei vari soggetti interessati, tra cui EuRIC con la sua branca MTR, che hanno potuto intervenire per supportare e approfondire la propria posizione in merito alla proposta di restrizione.
I componenti del SEAC hanno subito chiarito ai presenti come ancora non erano riusciti a valutare tutti i contributi ricevuti durante la consultazione pubblica, alla quale anche EuRIC aveva partecipato. EuRIC è comunque riuscita a prendere la parola nel corso dell’incontro potendo così sensibilizzare adeguatamente il Comitato sulle preoccupazioni del settore del trattamento dei PFU in merito alla possibile restrizione.
Il rappresentante di EuRIC nel suo intervento (in allegato trovate una trascrizione dello stesso, che sarà anche inclusa nel verbale del SEAC) ha fornito un quadro della gestione dei PFU in Europa sottolineando come, nel caso venisse approvata la restrizione per l’uso del granulo, si avrebbe un surplus pari a 500.000 t di PFU che, non potendo essere riciclati come intaso, andrebbero comunque gestiti. Ciò porterebbe come conseguenze:
In entrambi i casi si andrebbe incontro a perdite economiche e all’aumento della dipendenza dall’import e del consumo di materie prime. Conseguenze che non possono essere mitigate e/o superate con alcun periodo di transizione.
Sono poi stati evidenziati i grandi vantaggi ambientali del riciclo dei PFU (risparmio di materie prime, uso del suolo, ecc) e quelli economici (risparmio di milioni di euro in importazioni di materie prime e occupazione di migliaia di posti di lavoro).
EuRIC ha infine sottolineato come una deroga per questa applicazione, con l’attuazione delle misure di gestione del rischio previste dal CEN (che limiterebbero i rilasci di microplastiche dai campi sintetici ad una media di 15 kg/anno/campo), sia necessaria e fondamentale al fine di:
Nel corso della riunione, rispetto alla decisione del SEAC sulla deroga per le microplastiche utilizzate come intaso, sono emerse le due principali criticità sul tavolo
Ora il SEAC dovrà procedere all’elaborazione e all’approvazione del proprio parere finale entro il prossimo dicembre, chiarendo che, in caso di necessità, provvederanno a mettersi in contatto con i soggetti interessati per ulteriori approfondimenti.
Per quanto riguarda la roadmap dei lavori (in allegato un’infografica riassuntiva) si evidenzia che, una volta consolidato il parere del SEAC, questo sarà trasmesso, insieme a quello del RAC (dove si prevede la restrizione del granulo come intaso con un periodo transitorio di 6 anni), alla Commissione europea che presenterà la propria proposta di integrazione al regolamento REACH in tema di restrizioni per le microplastiche. Questa sarà quindi discussa e votata dagli Stati membri a livello di Consiglio, per poi essere sottoposta al Parlamento europeo che dovrà votare per l’approvazione definitiva o meno. Si presume che tale procedimento potrà avere una durata di circa 2 anni, per concludersi intorno al mese di settembre 2022.