Lo scorso 8 dicembre il Comitato per la valutazione socio-economica (SEAC) dell’ECHA ha approvato ufficialmente il proprio parere (vd. allegato) sulla proposta di restrizione all’utilizzo di microplastiche avanzata da ECHA. In tale parere, il SEAC ha dichiarato la propria impossibilità ad una scelta netta tra le diverse opzioni sul destino del granulo da PFU (Art. 2, Par. 6, lett. j della proposta del SEAC – vd. pagina 7 del documento), considerandole entrambe proporzionate:
L’incontro dello scorso 8 dicembre, a cui ha preso parte anche MTR (la branca di EuRIC che rappresenta le imprese del riciclo meccanico dei PFU), è stata l’occasione per illustrare nuovamente al SEAC la posizione (vd. in allegato il contributo orale presentato) delle imprese europee del trattamento dei PFU e le conseguenze di un bando all’impiego del granulo come intaso per l’intero settore. Inoltre, l’azione di MTR ha portato anche a modificare il documento di accompagnamento alla posizione del SEAC in cui aveva stimato (su indicazioni errate) in 100.000 t/a a livello europeo i quantitativi di PFU trattati e impiegati come intaso per superfici sportive. Tale valore, sulla base delle informazioni e dei dati raccolti ed elaborati da MTR, risultava infatti fortemente sottostimato (così come, di conseguenza, gli impatti sul settore) e pertanto è stato modificato indicando 100.000 t/a come quantitativo minimo.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti della Commissione europea, che avrà l’ultima parola sulla proposta di restrizione per le microplastiche, i quali hanno evidenziato, alla luce delle numerosissime raccomandazioni, opzioni di restrizioni e incertezze emerse nel dibattito, la necessità di maggiore chiarezza da parte del SEAC. Il Comitato ha però sottolineato come il contributo da lui portato è quanto di meglio possibile sulla base delle informazioni ricevute. Pertanto, in uno scenario così poco chiaro, la Commissione europea avrà un ruolo fondamentale sulle restrizioni per le microplastiche e relative deroghe da adottare.
Purtuttavia, sebbene il SEAC come detto non abbia preso una posizione ben precisa circa la possibile deroga all’utilizzo del granulo da PFU come intaso bisogna evidenziare che, anche a seguito dei confronti avuti con EuRIC/MTR, il Comitato ha svolto le seguenti considerazioni circa gli impatti socio economici dei possibili scenari (vd. pagina 64 della proposta):
Pertanto, a seguito di quanto sopra, l’attività di lobby e sensibilizzazione di MTR sulle necessità dell’industria del trattamento dei PFU si concentrerà ora sulla Commissione europea e sugli Stati membri che avranno poi un ruolo centrale nell’approvazione della proposta della Commissione a livello di Consiglio e Parlamento.
Cogliamo infine l’occasione per inviarvi in allegato la Brochure, predisposta da EuRIC/MTR con il contributo delle proprie associate tra cui UNIRIGOM, dove vengono presentati gli aspetti chiave del riciclo meccanico dei PFU. La brochure descrive lo stato attuale della gestione dei PFU in Europa e riporta le raccomandazioni per superare le sfide che l'industria europea del riciclo dei PFU deve affrontare, siano esse dovute alla normativa, ai fallimenti del mercato o alla progettazione. Nella Brochure vengono presentati i numeri che delineano l'importanza economica del settore del riciclo dei PFU, nonché i vantaggi apportati all'ambiente e alla società.
La Brochure evidenzia la necessità di aumentare il recupero dei materiali dai PFU in quanto la gomma naturale è una materia prima fondamentale per l’Europa e il divieto di smaltimento in discarica dei PFU da solo è lungi dall'essere sufficiente per aumentare la circolarità degli pneumatici. L'UE dovrebbe infatti prendere in considerazione ulteriori misure per chiudere il ciclo degli pneumatici, in particolare:
Per maggiori informazioni si rimanda ai documenti allegati.