AssoAmbiente

Circolari

007/2021/PE

Nel corso del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2021 è stata approvata la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che sarà inviata alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica al fine di acquisirne le valutazioni.

Il Piano dovrà dare attuazione, nel nostro Paese, al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per integrare il Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 alla luce delle conseguenze economiche e sociali della pandemia da COVID-19.

Il Piano si articola in sei missioni, che rappresentano “aree tematiche” strutturali di intervento:

  1. digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  2. rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. istruzione e ricerca;
  5. inclusione e coesione;
  6. salute.

Nell’insieme, le missioni raggruppano sedici componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo, che a loro volta si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti.

Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del PNRR sono pari a circa 210 miliardi di euro e di queste il Governo destina agli investimenti pubblici più del 70%, mentre gli incentivi a investimenti privati sono pari a circa il 21%. Ulteriori 20 miliardi provenienti da risorse nazionali del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 non ancora programmate, incrementano tali investimenti e sono dedicate tra gli altri a nuovi progetti nel ciclo integrale dei rifiuti.

Il primo 70 per cento delle sovvenzioni verrà impegnato entro la fine del 2022 e speso entro la fine del 2023. Il piano prevede inoltre che il restante 30 per cento delle sovvenzioni sarà speso tra il 2023 e il 2025. Nei primi tre anni, la maggior parte degli investimenti e dei “nuovi progetti” sarà sostenuta da sovvenzioni. Nel periodo 2024-2026, viceversa, la quota maggiore dei finanziamenti per progetti aggiuntivi arriverà dai prestiti.

All’interno della Missione 2 “Rivoluzione verde ed economia sostenibile”, oltre alla promozione della sostenibilità ambientale nella filiera dell’agricoltura, è prevista la linea di intervento su “Economia circolare e valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti”, che prevede risorse per un miliardo e mezzo (v. pag. 75). In materia, rispetto al testo entrato al Consiglio dei Ministri (che non cambia rispetto a quello approvato), FISE Unicircular e FISE Assoambiente hanno evidenziato con un comunicato stampa congiunto (v. allegato), che il piano destina al tema “economia circolare e valorizzazione del ciclo dei rifiuti” risorse limitate e non individua concreti strumenti economici per l’industrializzazione del settore della gestione dei rifiuti e per rafforzare il mercato del riciclo e del riutilizzo; anche il quadro delle ‘riforme’ di accompagnamento al capitolo economia circolare appare decisamente debole. Il Piano si limita ad una serie di interventi estemporanei, non coordinati e privi di un chiaro disegno di stimolo, accompagnamento e supporto alla transizione verso modelli di produzione, distribuzione e consumo “circolari”.

Nel rimandare a successive comunicazioni per ogni aggiornamento in materia, rimaniamo a disposizione per informazioni.

» 13.01.2021
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