AssoAmbiente

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053/2021/PE

È stato presentato lo scorso 3 marzo il primo Rapporto ISPRA -SNPA su “Lo stato delle bonifiche dei siti in Italia: i dati regionali, in cui, per la prima volta, viene illustrato il risultato della sistematizzazione e analisi dei dati raccolti nel 2020 riferiti all’intero territorio nazionale.

Le informazioni raccolte sono relative al numero e alle superfici interessate da procedimenti di bonifica regionali la cui competenza è in capo alle Regioni o a enti territoriali da esse delegate, escludendo i procedimenti relativi ai Siti di Interesse Nazionale (SIN) di competenza del MATTM (ora MiTE). La raccolta dei dati, riferiti all’intero territorio nazionale, è stata effettuata con cadenza annuale dal 2017 al 2020 con livello di dettaglio crescente: da regionale (2017) a comunale (2019 e 2020).

I dati raccolti descrivono i siti con procedimento in corso e quelli con procedimento concluso con riferimento all’iter del procedimento e allo stato della contaminazione. A riguardo il Rapporto evidenzia che la distribuzione sul territorio nazionale dei siti oggetto di procedimento non è omogenea.

A livello nazionale:

  • ad oggi risultano 34.479 procedimenti di cui 17.862 (52%) conclusi e 16.265 (47%) in corso. In media si conta un procedimento di bonifica regionale ogni 9 kmq. La distribuzione è eterogenea in dipendenza di: a) aree urbane e aree industriali con maggiore impatto, aree montane a minor impatto; b) regioni “storicamente” più attive nel censimento;
  • più della metà dei procedimenti in corso (9.151, 56%) si trova nella fase di attivazione del procedimento mentre le fasi di “modello concettuale” e “bonifica” sono equamente distribuite (rispettivamente 3.404 procedimenti pari al 21% e 3.185 procedimenti, pari al 20%); il restante 3% (532 siti) è costituito da procedimenti per i quali l’informazione non è disponibile;
  • risultano 2.506 interventi di bonifica approvati (15% dei procedimenti in corso), 679 interventi conclusi in attesa di certificazione (4% dei procedimenti in corso). Tra i procedimenti conclusi, più della metà (52%) si è conclusa a seguito delle sole indagini preliminari, nel 68% dei casi non è stato necessario alcun intervento di bonifica. Tra i procedimenti conclusi, solo tre su dieci risultavano contaminati evidenziando un’effettiva necessità di bonifica;
  • attualmente i siti contaminati in Italia sono 4.690 (29% procedimenti in corso). La superficie interessata dai procedimenti di bonifica, nota solo per una parte di essi (67%), è pari a 75.277 ettari (753 kmq) e rappresenta lo 0,24 % della superficie del territorio italiano (la superficie complessiva SIN a terra è pari a 1.721 kmq e rappresenta lo 0,57% della superficie del territorio italiano); di questi 46.532 ettari sono relativi a procedimenti in corso e 28.745 ettari sono relativi a procedimenti conclusi;
  • il dato nazionale mostra un sostanziale equilibrio tra i siti in attesa di accertamenti (35%), quelli potenzialmente contaminati (33%) e quelli contaminati (29%). Sul 33% dei siti riconosciuti come contaminati non sono stati ancora avviati interventi di alcun tipo;
  • alla data di riferimento dei dati raccolti (31.12.2019) il territorio nazionale conta 7.904 comuni:
        -    3.742 comuni hanno sul proprio territorio almeno un procedimento di bonifica in corso;
        -    3.607 comuni hanno sul proprio territorio almeno un procedimento di bonifica concluso;
        -    5.171 comuni sono interessati da almeno un procedimento in corso o concluso;
        -    2.733 comuni non sono mai stati interessati da procedimenti di bonifica.

Nel Rapporto si richiamano anche i limiti dell’analisi quali:

  • la mancanza di informazioni relative ai Siti di Interesse Nazionale (SIN);
  • il dato di tipo aggregato che non permette l’analisi di ogni singolo procedimento, mentre consente la valutazione degli stessi a diversi livelli territoriali (comunale, provinciale, regionale e nazionale);
  • il dato non permette il monitoraggio temporale, cioè la definizione di eventuali trend;
  • i dati di superficie sono eterogenei (superficie tecnica e superficie amministrativa) e in alcuni casi assenti o con disponibilità limitata;
  • alcuni indicatori risentono della eterogeneità di popolamento e gestione delle banche dati/anagrafi regionali;
  • non è possibile ad oggi formulare valutazioni sull’applicazione dei diversi procedimenti di bonifica né sulle tecnologie e sulle relative performance in termini di efficacia ambientale e di costi;
  • non sono disponibili le informazioni relative ai contaminanti e alla loro diffusione.

Tra i possibili futuri interventi in materia, il Rapporto richiama le seguenti priorità:

  1. definire lo stato di contaminazione dei 5.664 procedimenti “in attesa di accertamenti” (35% dei procedimenti in corso) attraverso l’esecuzione di indagini preliminari o studi e valutazioni da parte degli Enti territoriali competenti al fine di portare a conclusione quelli senza necessità di approfondimenti, soprattutto in alcune regioni particolarmente gravate da questa condizione;
  2. definire l’iter procedurale dei 984 siti contaminati (21% dei siti contaminati) per i quali non è noto lo stato di avanzamento procedurale;
  3. implementare i dati di superficie per le Regioni che non li hanno forniti o che li hanno forniti in misura ridotta.

Per quanti interessati, il Rapporto, unitamente al video del workshop e slide illustrate, sono disponibili sul sito di ISPRA, qui.

» 05.03.2021

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