AssoAmbiente

Circolari

056/2022/CS

La Circular Plastic Alliance (CPA) ha pubblicato una relazione intitolataSupporting greater uptake of recycled plastics in Europe” dove vengono identificate e approfondite le necessità e le soluzioni per aumentare l’uso della plastica riciclata nei prodotti. Ricordiamo che la CPA è la piattaforma multistakeholder volontaria (ad oggi con più di 300 soggetti tra cui organizzazioni industriali, accademie, …) lanciata nel 2018 dalla Commissione UE nell’ambito della Strategia per l’economia circolare con l’obiettivo di far incrociare domanda e offerta di materie plastiche riciclate e di raggiungere l’impiego di 10 Mt di plastica riciclata nel 2025. Euric, a cui aderisce anche l’Associazione, fa parte della CPA.

La relazione raccomanda una più stretta collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati della catena del valore della plastica in Europa, sottolineando la necessità della definizione di nuove norme europee sulla plastica riciclata. Proprio in questa direzione va il Progetto di richiesta (disponibile qui) che la Commissione europea ha inviato recentemente agli organismi di normazione CEN e CENELEC affinché vengano elaborate e definite nuove norme volontarie e standard sulla plastica riciclata.

Secondo quanto riportato nel report, per sbloccare il potenziale per un maggiore assorbimento della plastica riciclata e raggiungere l’obiettivo di 10 Mt, occorre che ci sia principalmente una fornitura stabile di materiali riciclati di qualità adeguata in quantità sufficienti per il mercato europeo. Per raggiungere ciò sono stati identificati 5 requisiti chiave comuni a tutti i settori della CPA (edilizia e costruzioni, packaging, automotive, agricoltura, elettrico ed elettronico):

  1. garantire una fornitura stabile di materiali riciclati di qualità adeguata in tutto il mercato unico, con informazioni trasparenti e pertinenti sulla qualità dei materiali riciclati;
  2. aumentare le quantità di materiale riciclato disponibili nel mercato unico;
  3. garantire la competitività (di costo) dei materiali riciclati rispetto agli equivalenti vergini;
  4. individuare e rimuovere gli additivi ereditati presenti nei rifiuti di plastica;
  5. creare un quadro prevedibile e favorevole agli investimenti in plastica circolare.

Partendo da tali requisiti, nel report vengono proposte una serie di possibili soluzioni, rivolgendosi in particolare alle autorità nazionali responsabili della gestione dei rifiuti affinché possano unirsi alla CPA e lavorare così insieme sui seguenti aspetti della catena del valore della plastica. Tra quelle individuate:

  • rafforzare la cooperazione pubblico-privato lungo la catena del valore della plastica in tutti i Paesi europei, costruire flussi di raccolta e riciclo efficaci e garantire un quadro prevedibile per investimenti in plastica circolare;
  • aumentare la raccolta e lo smistamento dei rifiuti di plastica riciclabili in tutti i Paesi europei in modo da consegnare un flusso stabile e sufficiente di rifiuti di plastica differenziati per alimentare gli impianti di riciclo europei;
  • sviluppare e rivedere gli standard europei sulla qualità dei rifiuti differenziati e dei materiali di plastica riciclata, tenendo conto dei requisiti specifici per le applicazioni o i settori previsti e la qualità delle informazioni fornite (anche per il commercio digitale);
  • investire nelle capacità di raccolta, selezione e riciclo per aumentare i volumi e diminuire i costi della plastica riciclata, migliorandone al contempo la qualità;
  • supportare la ricerca e lo sviluppo nonché gli investimenti in tecnologie avanzate di selezione, di riciclo innovativo e di test in loco del materiale riciclato;
  • garantire la riciclabilità dei prodotti in plastica, a partire dai prodotti prioritari dei settori della CPA;
  • rivedere i marchi di qualità, quelli di qualità ecologica e gli standard di prodotto (nazionali) per eliminare le barriere esistenti all’assorbimento sicuro dei materiali riciclati;
  • intraprendere azioni locali per rendere il riciclo più conveniente rispetto al conferimento in discarica e all’incenerimento, o vietare la discarica;
  • garantire un mercato unico efficace per i prodotti di plastica, i rifiuti di plastica e i materiali di plastica riciclata, ad esempio regole e standard di qualità comuni e facilitazioni per spedizioni transfrontaliere di rifiuti per il riciclaggio;
  • concordare regole comuni nel mercato unico per il calcolo e la comunicazione del contenuto e del valore di rifiuti riciclati nei prodotti finali e relativi benefici ambientali;
  • coordinare l’azione di sensibilizzazione in tutta Europa sul corretto smaltimento dei rifiuti di plastica.

Al fine di misurare i progressi compiuti per il raggiungimento del proprio obiettivo, la CPA ha approvato due strumenti di raccolta dei dati sulla produzione e l’uso della plastica riciclata in Europa:

  • MORE, gestito da EuPC e serve a raccogliere dati sull’utilizzo della plastica riciclata;
  • RecoTrace, gestito da Polyrec per la raccolta di dati sia sulla produzione
  • che sull’utilizzo di plastica riciclata.

Pertanto, tutte le aziende che producono o utilizzano plastica riciclata in Europa potranno segnalare, tramite tali piattaforme, i propri dati alla CPA diventando in questo modo “generatori di dati” di dati senza la necessità di adesione, che rimane comunque possibile per quanti interessati.

La CPA continuerà a monitorare regolarmente il percorso per il conseguimento del proprio obiettivo per giungere, in collaborazione con tutte le parti e le autorità nazionali interessate, alla pubblicazione del primo rapporto di monitoraggio all’inizio del 2023.

Per maggiori informazioni si rimanda al testo del report allegato.

» 02.03.2022
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