Lo scorso 2 giugno si è svolta l’Assemblea di FEAD - la Federazione europea a cui Assoambiente aderisce e partecipa – nel corso della quale, oltre all’approvazione del bilancio e alcune sostituzioni nell’ambito del board per quanto riguarda la rappresentanza francese, sono stati richiamati i principali temi su cui sta intervenendo la Federazione.
Rispetto ai temi discussi richiamiamo sinteticamente:
Nel 2021 la Commissione ha presentato una proposta di revisione del Reg. 1013/06 sui movimenti transfrontalieri dei rifiuti. La proposta attualmente è al vaglio del Parlamento europeo. Dalla proposta emerge il rischio di una restrizione all’export rifiuti con ricadute negative soprattutto per il settore del riciclo. FEAD partecipa alle consultazioni e ai confronti con Parlamento UE. In merito alla relazione della Rapporteur Pernille Weiss si rimanda alla circolare associativa n. 2022/126/CS. In vista della definizione della posizione del Parlamento (il voto in Commissione è ipotizzato per ottobre, quello in planaria per novembre 2022), FEAD ha organizzato un evento pubblico per il prossimo luglio 2022 (Brussels) a cui parteciperà anche la Rapporteur Pernille Weiss.
Il tessile rappresenta una delle filiere chiave del Circular Economy Action Plan del 2020 (già preannunciato nella comunicazione sul Green Deal europeo). A riguardo la Commissione ha presentato una Strategia per il settore tessile lo scorso 30 marzo che interviene in merito a ecodesign, EPR, raccolta differenziata e riciclo. FEAD è intervenuta in materia con un comunicato stampa e partecipando alla consultazione. Per quanti interessati, FEAD ha attivato uno specifico WG. Ricordiamo che sul punto anche UNIRAU (sezione Unicircular) ha svolto specifici approfondimenti, disponibili su richiesta agli uffici.
La classificazione e gestione dei rifiuti sono sempre più vincolate alla normativa in materia di prodotti chimici: ad es. REACH, POP, CLP. FEAD sta monitorando ed intervenendo in merito alla revisione dei regolamenti in materia al fine di evidenziare la specificità dei rifiuti rispetto alle sostanze chimiche prime destinatarie di questa normativa, in particolare evidenziando le ricadute sulla classificazione (pericolosità) e la possibilità di gestione (possibilità o meno di avviarli a recupero) dei rifiuti in relazione alle restrizioni sulla produzione e uso di determinate sostanze. Sul regolamento POP si veda in particolare, da ultimo, circolare associativa 2022/135/CS.
Con più di 40 incontri con i rappresentanti del parlamento europeo, continua l’azione di lobby di FEAD in materia: tra le richieste, introdurre l’obbligo di utilizzo di una percentuale di materiale proveniente da riciclo e aumentare quota raccolta (incluse le dovute attenzioni legate alla sicurezza per alcune batterie e allo sviluppo di nuovi utilizzi delle stesse). Aspetti che sembrano essere stati accolti sia da Consiglio che dal Parlamento, anche se il Consiglio ha una posizione significativamente meno ambiziosa relativamente al riciclo sia per quanto riguarda il campo di applicazione del Regolamento, sia per la marcatura delle pile, la loro rimovibilità e le informazioni che devono essere fornite dal produttore.
FEAD e Assoambiente stanno partecipando allo studio avviato da JRC su mandato della Commissione europea finalizzato allo sviluppo di un modello armonizzato UE.
Il lavoro è stato suddiviso tra 4 Tavoli:
Non tutti i gruppi hanno avviato gli incontri di confronto. I lavori dovrebbero concludersi con l’inizio del 2023.
In merito alla revisione del Reg. ETS (v. circolare associativa 007/2022/CS), il Parlamento europeo lo scorso 8 giugno non ha approvato il report predisposto dalla Commissione ENVI (ambiente) a cui è stato rimandato il compito di definire nuova proposta. Ricordiamo che il report ENVI proponeva:
Il Consiglio dei Ministri sta definendo una posizione di compromesso in base alla quale si dovrebbe valutare l’inclusione dell’incenerimento nell’ETS dal 2031 e solo a seguito degli esiti dell’IA della Commissione (entro il 31.12.2026).
Alcuni membri FEAD, tra cui Germania, Olanda e Finlandia, sostengono la posizione del Parlamento anche in virtù del fatto che a livello nazionale – indipendentemente dall’esclusione del settore rifiuti ribadita nell’Effort Sharing Scheme - tali impianti sono già inclusi nell’ETS. D’altro canto l’inclusione del WtE potrebbe avere ricadute gravi anche sui progetti di sviluppo dei sistemi di gestione rifiuti in Paesi europei ancora vincolati, con alte percentuali, alla discarica in relazione ai potenziali ulteriori costi legati allo schema ETS. Si sta valutando di avviare uno Studio di impatto ambientale da parte di FEAD.
Dal Report della Piattaforma (marzo 2022) risulta che il WtE non è incluso nelle attività che coprono l’obiettivo della “circular economy”. FEAD sta continuando - non solo con l’interlocuzione con la Commissione UE ma anche attraverso altri canali di comunicazione (stampa, position paper, incontri, eventi, workshop e il recente Studio su “Impatto CO2 del settore della gestione rifiuti”) – ad evidenziare l’importanza dell’inclusione all’interno nella Tassonomia di tali impianti.
A riguardo la Piattaforma ha evidenziato la necessità di un formale mandato della Commissione per valutare le eventuali condizioni per poter includere in un ulteriore Atto delegato i rifiuti residui e possibilmente il WtE. Al momento non risulta che la Commissione stia lavorando a tale mandato.
Numerose altre tematiche seguite a livello UE, come ad esempio la revisione del Regolamento FER, definizione di riciclo e di un nuovo Regolamento EoW europeo, rifiuti oleosi, sono parte dell’attività quotidiana FEAD. In allegato il file illustrato in occasione dell’Assemblea FEAD (i documenti richiamati nel file sono disponibili su richiesta all’email e.perrotta@fise.org).
Si rimane a disposizione per ogni informazione ed aggiornamento.