La Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con una sentenza del gennaio 2022, aveva dichiarato parzialmente illegittimo l'articolo 13, comma 1, della Direttiva 2012/19/UE sui RAEE a causa di un effetto retroattivo, non giustificato, nella misura in cui prevedeva che i produttori dovevano farsi carico del finanziamento dei costi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento ecologicamente corretto dei rifiuti di pannelli fotovoltaici immessi sul mercato tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012. Quest'ultima data corrispondeva all'entrata in vigore della Direttiva 2012/19/UE che, oltre ad abrogare la precedente Direttiva 2002/96/CE, includeva i pannelli fotovoltaici nell’ambito di applicazione (poi ulteriormente ampliato a partire dal 15 agosto 2018 con il cd. “Open scope”).
A seguito di tale sentenza, la Commissione europea ha appena diffuso una proposta di modifica della direttiva RAEE per allineare la normativa a quanto evidenziato dalla Corte di Giustizia Europea. La proposta mira a chiarire il momento in cui i produttori di pannelli fotovoltaici e di apparecchiature elettriche ed elettroniche per uso domestico (art. 12 “Finanziamento relativo ai RAEE provenienti dai nuclei domestici”) e non (art. 13 “Finanziamento relativo ai RAEE provenienti da utilizzatori diversi dai nuclei domestici”), che rientrano nel campo di applicazione della direttiva RAEE a partire dal 15 agosto 2018 ("AEE a campo aperto"), devono provvedere a finanziare i costi per la raccolta, il trattamento, il recupero e lo smaltimento ecologico dei RAEE generati dai loro prodotti.
In particolare viene stabilito che i produttori di pannelli fotovoltaici per i nuclei domestici (art 12) e non (art. 13) devono provvedere al finanziamento dei costi di gestione dei RAEE generati dai pannelli immessi sul mercato a partire dal 13 agosto 2012. Vengono inoltre eliminati i richiami alla data del 13 agosto 2005 in quanto considerata oramai obsoleta. Infine viene modificato il richiamo alla norma europea EN 50419 sulla marcatura delle AEE citata al comma 4 dell’articolo 14 (“Informazione agli utilizzatori”) in quanto detta norma è stata oggetto di aggiornamento nel 2022.
In considerazione del fatto che la Commissione europea ha avviato una consultazione (durata 8 settimane) in merito alla proposta di direttiva, siamo a sollecitare quanti interessati a segnalarci eventuali criticità o problemi di operatività generati dall’applicazione del provvedimento, inviando una mail a d.cesaretti@fise.org, entro il prossimo 23 febbraio 2023. Sarà poi cura della struttura trasmetterli ad EuRIC al fine di predisporre una risposta alla consultazione che sia rappresentativa del settore europeo del riciclo.
In allegato la proposta di direttiva.