AssoAmbiente

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2024/191/SAEC-ENE/PE

MASE e MIT hanno trasmesso alla Commissione europea la versione definitiva del Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC).

Il MASE, come riportato nel proprio comunicato stampa (disponibile qui) conferma gli obiettivi raggiunti nella prima proposta del PNIEC trasmessa a giugno 2023, “superando in alcuni casi anche i target comunitari, in particolare sulle energie rinnovabili (131 GW rinnovabili al 2030, nucleare 8 GW al 2050 per coprire l’11% della richiesta nazionale)”.

Per elaborare il Piano, il MASE ha lavorato con le altre amministrazioni competenti, coinvolgendo MEF, MIT, MIMIT, MUR e MASAF, avvalendosi del supporto tecnico di ENEA, GSE, RSE per la simulazione degli scenari energetici e di ISPRA per quelli emissivi e della collaborazione del Politecnico di Torino e di Milano per la parte di ricerca e innovazione.

Il MASE ha evidenziato che “nell’aggiornamento del Piano è stato seguito un approccio realistico e tecnologicamente neutro, che prevede una forte accelerazione su alcuni settori”. Oltre alle fonti rinnovabili elettriche, si punta su:

  • produzione di combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno insieme all’utilizzo di biocarburanti che già nel breve termine possono contribuire alla decarbonizzazione del parco auto esistente;
  • diffusione di auto elettriche;
  • riduzione della mobilità privata;
  • cattura e stoccaggio di CO2;
  • ristrutturazioni edilizie ed elettrificazione dei consumi finali, in particolare attraverso un crescente peso nel mix termico rinnovabile delle pompe di calore.
     

Nello specifico:

  • su FER, l’Italia dovrà raggiungere al 2030 una potenza da fonte rinnovabile di 131 Gigawatt (“la previsione è che quasi ottanta (79.2) di questi deriveranno dal solare, 28.1 dall’eolico, 19.4 dall’idrico, 3.2 dalle bioenergie e 1 Gigawatt da fonte geotermica, quota quest’ultima che potrebbe anche aumentare al raggiungimento di un adeguato livello di maturità di alcune iniziative progettuali in via di sviluppo”);
  • su efficienza energetica, nonostante si registri una importante riduzione dei consumi di energia primaria e finale, per il raggiungimento degli obiettivi, innalzati in considerazione dello scenario di crescita del prodotto interno lordo, bisognerà continuare a lavorare. È traguardato invece l’obiettivo relativo ai risparmi annui cumulati nei consumi finali tramite regimi obbligatori di efficienza;
  • sulle emissioni e gli assorbimenti di gas serra, l’Italia prevede di superare l’obiettivo del “FitFor55” riguardante gli impianti industriali vincolati dalla normativa ETS, arrivando al -66% rispetto ai livelli del 2005 (obbiettivo UE, -62%). Ulteriori sforzi previsti anche per i settori “non-ETS” (civile, trasporti e agricoltura);
  • sulla sicurezza energetica, si registra una netta riduzione della dipendenza da altri Paesi favorita dalle azioni di diversificazione dell’approvvigionamento e dall’avvenuta pianificazione di nuove infrastrutture e interconnessioni;
  • sulla dimensione del mercato interno dell’energia, si prevede di potenziare le interconnessioni elettriche e il market coupling con gli altri Stati membri, nonché sviluppare nuove connessioni per il trasporto di gas rinnovabili, rafforzando il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo e corridoio di approvvigionamento delle rinnovabili dell'area mediterranea;
  • su Ricerca, Sviluppo e Innovazione, riservata attenzione per accelerare l’introduzione sul mercato delle tecnologie necessarie a centrare i target definiti dal Green Deal nonché rafforzare la competitività dell’industria nazionale.
     

Il PNIEC prevede infine, per la prima volta, una specifica sezione dedicata ai lavori della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile: il nucleare da fissione, e nel lungo termine da fusione, potrebbero fornire al 2050 circa l’11% dell’energia elettrica totale richiesta, con una possibile proiezione verso il 22%.

Per quanto riguarda i rifiuti, tra i documenti rilevanti sono richiamati il Programma nazionale di gestione dei rifiuti (PNGR) e la Strategia Nazionale per l'Economia Circolare (SNEC). Le emissioni per quanto riguarda il settore dei rifiuti sono “connesse soprattutto alla quantità totale prodotta, alla quota di sostanze biodegradabili conferite in discarica e alle percentuali di recupero del metano dal gas di discarica”. In questo caso è attesa una riduzione relativamente significativa delle emissioni che dovrebbe realizzarsi con la progressiva implementazione di obiettivi e piani di gestione rifiuti già approvati.

Per quanto riguarda la produzione di biometano da rifiuti organici urbani (FORSU) – che “consente di valorizzare la frazione organica dei rifiuti ottenendo da essi da un lato una forma di energia rinnovabile e dall’altro di utilizzare la CO2 prodotta dalla depurazione del biogas per usi industriali” - si registra una continua crescita per quanto riguarda l’immesso in rete. Nel 2023 si raggiungono i 300 milioni di metri cubi.

Ricordiamo che Assoambiente ha partecipato alla consultazione per l’aggiornamento del PNIEC avviata dal MASE lo scorso 26 febbraio evidenziando che dai rifiuti può e deve arrivare anche parte della soluzione al problema energia e che occorre mettere anche questo settore al centro dell’agenda nazionale.

Il PNIEC definito trasmesso alla Commissione UE è disponibile sul sito del MASE, qui

» 03.07.2024

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