Il JRC, Centro di ricerca della Commissione Europea, ha pubblicato uno studio che individua le filiere di prodotti dai quale iniziare per la stesura delle regole europee di ecoprogettazione secondo quanto previsto dal Regolamento sull'Ecodesign per i prodotti sostenibili (ESPR).
Il Regolamento (UE) 2024/1781 sull'Ecodesign intende definire un quadro politico solido e coerente a livello l’UE per rendere i prodotti sostenibili e stabilisce inoltre che per tutte le categorie di prodotti vadano individuate regole dettagliate e obbligatorie per renderli ecosostenibili durante il loro intero ciclo di vita. Il lavoro del JRC è quindi finalizzato, individuando le categorie di prodotti prioritari, a contribuire alla preparazione del primo Piano di lavoro ESPR che, secondo normativa, dovrà essere adottato dalla Commissione previa consultazione dei membri dell’Ecodesign Forum (v. circolare associativa n. 294 dell’11 novembre 2024).
Il JRC individua, nello Studio, 11 filiere di prodotti dai quali la Commissione europea dovrà iniziare a definire le regole di ecoprogettazione: tessile e calzature, mobili, pneumatici, materassi, detersivi, pitture e vernici, lubrificanti, cosmetici, giocattoli, attrezzi da pesca e prodotti assorbenti per l'igiene. La pertinenza di questi prodotti è stata valutata in termini di impatti e potenziale di miglioramento sulla base di diversi parametri: sostenibilità ambientale e circolarità, rilevanza del mercato, copertura politica esistente e pianificata, riflessioni sui costi e contributo verso un'autonomia strategica dell'UE. Ad ogni modo si tratta solamente di indicazioni non vincolanti per la Commissione europea che avrà quindi la facoltà di seguirle o di concentrarsi su altre categorie di prodotti.
Per qualsiasi approfondimento, si rimanda al report del JRC (disponibile qui, in inglese).
Ricordiamo inoltre che il Regolamento ESPR introduce anche il Passaporto digitale del prodotto (Digital Product Passport - DPP), ovvero lo strumento che servirà a registrare, elaborare e condividere informazioni sui prodotti (ad esempio la loro sostenibilità e circolarità), tra aziende della filiera, autorità pubbliche e consumatori. Il DPP sarà inizialmente implementato per le categorie di prodotti tessili e batterie (febbraio 2027), prima di essere gradualmente esteso ad altri gruppi di prodotti immessi sul mercato UE.
La Commissione, a riguardo, sta lavorando a un atto delegato che stabilisca i requisiti per i fornitori di servizi DPP e ha lanciato anche una call for evidence (v. Allegato, in inglese). Sebbene questo atto delegato non si concentri realmente sul contenuto del DPP, ma piuttosto su come funzionerà, FEAD intende rispondere alla call della Commissione per iniziare a sostenere un DPP utile per il settore dei rifiuti. FEAD ha quindi individuato i seguenti punti chiave che si ritiene debbano essere affrontati affinché il DPP si configuri come uno strumento utilizzabile nelle operazioni quotidiane per aumentare la circolarità dei prodotti:
FEAD ha infine evidenziato come sia necessario un maggior coinvolgimento del settore della gestione dei rifiuti nell'elaborazione e nell'implementazione del DPP, ciò al fine di garantirne l'operabilità al termine del ciclo di vita del prodotto.
Invitiamo quanti interessati a trasmettere il proprio commento o aggiunta riguardo i punti sopra descritti alla D.ssa Giulia Fano (g.fano@fise.org) entro il prossimo 26 novembre 2024. L’obiettivo è quello di fornire a FEAD un feedback associativo coordinato che contribuisca a garantire la corretta implementazione del DPP nelle diverse categorie di prodotti.