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2025/117/SAEC-EUR/CS

La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione, rivolta al Parlamento e al Consiglio europeo, recante “Piano d'azione europeo per l'acciaio e i metalli”. Secondo la Commissione lo scopo del Piano d'azione, che era stato annunciato nella "Bussola per la competitività” e nel programma di lavoro 2025, è quello di supportare due settori chiave dell'economia europea attraverso l'introduzione di obiettivi di riciclo ad hoc per acciaio e alluminio e appalti verdi per spingere metalli "low carbon”.

Di seguito si riporta una sintesi delle principali misure proposte nel Piano insieme alle tempistiche previste per la loro adozione:

  • entro il terzo trimestre del 2025, la Commissione si adopererà per proporre misure volte a modificare le restrizioni all'esportazione da Paesi terzi e a introdurre un sistema oneroso (con dazi o tassi) per l'esportazione dei rottami metallici, al fine di mantenerli nel territorio europeo;
  • entro il quarto trimestre del 2026, la Commissione si impegna a presentare uno studio di fattibilità sugli obblighi di contenuto riciclato per l'acciaio e l'alluminio nell'ambito del Regolamento ELV;
  • entro il quarto trimestre del 2026, la Commissione si impegna a garantire l'introduzione di obblighi di contenuto minimo di alluminio riciclato nei prodotti da costruzione pertinenti e a migliorare il mercato delle materie prime secondarie nell'UE, come parte del nuovo Circular Economy Act;
  • entro il quarto trimestre del 2026, si intende proporre, nell'ambito del nuovo Circular Economy Act, una semplificazione per le spedizioni di rottami metallici all'interno dell'UE;
  • la Commissione si impegna a valutare la fattibilità di introdurre obblighi di riciclabilità (semplificando anche la separazione delle componenti metalliche) e/o di contenuto minimo riciclato per acciaio, alluminio e rame in prodotti specifici, nell'ambito del Regolamento sull’Ecodesign per i prodotti sostenibili;
  • nel quarto trimestre del 2025, la Commissione proporrà, nell'ambito della legge sull'accelerazione della decarbonizzazione industriale, di introdurre negli appalti pubblici criteri di resilienza e sostenibilità per i prodotti europei per spingere la PA ad approvvigionarsi di metalli a basso contenuto di carbonio prodotti nell'Unione e sostenere il mercato di questi materiali;
  • nel quarto trimestre del 2025, la Commissione presenterà una proposta legislativa di modifica del regolamento che istituisce un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Regolamento CBAM), per affrontare il problema della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per i beni CBAM esportati dall'UE verso paesi terzi. Inoltre suggerirà un'estensione del campo di applicazione a determinati prodotti di acciaio e alluminio, quando vi è il rischio che la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio venga spinta più a valle nella catena del valore, e proporrà misure antielusione, anche contro il trasferimento delle risorse;
  • nel 2025, in vista della futura Banca per la decarbonizzazione industriale, la Commissione lancerà un'asta da 1 miliardo di euro a sostegno della decarbonizzazione industriale e dell'elettrificazione, utilizzando una combinazione di risorse esistenti.

    EuRIC e FEAD hanno segnalato più volte alla Commissione, nel corso della stesura del Piano, le istanze dell’industria del riciclo evidenziando in particolare che la stessa, per funzionare in modo efficiente e garantire investimenti in grado di migliorare la qualità dei materiali ottenuti, necessita di un mercato globale a cui rivolgersi, anche in considerazione del fatto che al momento l’industria produttiva europea non è in grado di assorbire tutti i rottami prodotti. Nel Piano la Commissione ha recepito alcune delle istanze presentate dall’industria del riciclo come il riconoscimento, al paragrafo 4 “Promuovere la circolarità dei metalli”, del fatto che il miglioramento della circolarità è un percorso importante per la decarbonizzazione delle industrie metallurgiche e per ridurre la dipendenza sfavorevole dell'industria europea dalle materie prime primarie importate. La Commissione ha quindi riconosciuto che, nonostante i vantaggi ambientali associati all'uso di metalli riciclati, il loro utilizzo in Europa è in calo e ha suggerito che l'intervento normativo dovrebbe stimolare l'uso di metalli riciclati nella produzione europea. Il Piano prevede poi anche l'intenzione di migliorare la qualità dei metalli riciclati, che dovrebbe richiedere investimenti da parte dei riciclatori, e la possibilità di includere nella legislazione pertinente caratteristiche di progettazione che facilitino la separazione dei componenti di rame dalle frazioni di acciaio e alluminio. Inoltre, sempre su suggerimento delle Associazioni europee, per facilitare il commercio di metalli riciclati all'interno dell'UE, la Commissione, nell'ambito del nuovo Circular Economy Act, affronterà le questioni relative alle onerose procedure di notifica delle spedizioni di rifiuti, ai sistemi di classificazione dei rifiuti non armonizzati e alla mancanza di criteri UE per la cessazione della qualifica di rifiuto.

Infine, rispetto alle misure previste per affrontare la cosiddetta “fuga di rottami”, la Commissione sembra aver smorzato i suoi intenti inziali e, nella versione finale del Piano, prevedono, con un linguaggio più cauto, che:

  1. entro il terzo trimestre del 2025, se necessario, verrà adottata una misura commerciale per garantire una sufficiente disponibilità di rottami in Europa. In questo processo, la Commissione valuterà anche la logica e la possibilità di introdurre una norma di reciprocità che sia conforme agli obblighi internazionali;
  2. nell’ambito del nuovo Circular Economy Act, previsto per il quarto trimestre del 2026, la Commissione valuterà anche se siano necessarie misure aggiuntive, come tasse o dazi all'esportazione, per promuovere la disponibilità di rottami nell'UE prodotti con elevati standard ambientali e sociali e prevenire la potenziale “fuga di rottami” verso Paesi terzi con standard inferiori.

Infine nel Piano viene presentato un invito a perfezionare e uniformare le classificazioni delle qualità di rottami per facilitare una migliore corrispondenza tra l'offerta di materie prime secondarie e la domanda nell'UE. 

Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Piano allegato (in inglese).

» 21.03.2025
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