Lo scorso 8 ottobre 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2024/884 che modifica la direttiva 2012/19/UE sui RAEE.
La direttiva (UE) 2024/884 era stata approvata dagli organi europei in risposta alla sentenza della Corte di Giustizia europea C-181/20 e prevedeva, di fatto, l’eliminazione dell’applicazione retroattiva della responsabilità estesa del produttore (EPR) ai pannelli fotovoltaici dismessi. Secondo la sentenza infatti non era ragionevole che i produttori di pannelli fotovoltaici dovessero sostenere i costi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento ecocompatibile dei rifiuti di pannelli fotovoltaici, immessi sul mercato tra il 13 agosto 2005 e il 13 agosto 2012 (v. circolare Assoambiente n. 83/2024).
Lo schema di decreto modifica il D.lgs. n. 49/2014 al fine di specificare il momento a partire dal quale i produttori debbano finanziare la gestione dei rifiuti di pannelli fotovoltaici e dei RAEE derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche entrati nell'ambito di applicazione della direttiva dal 15 agosto 2018. In particolare, lo schema di decreto riscrive la definizione dei RAEE storici andando ad escludere esplicitamente i pannelli fotovoltaici e modifica l’articolo 24 (“Razionalizzazione delle disposizioni per i RAEE da fotovoltaico”) andando a prevedere che il finanziamento della gestione dei RAEE derivanti da AEE di fotovoltaico sia a carico dei produttori per le AEE di fotovoltaico immesse sul mercato a partire dal 13 agosto 2012, indipendentemente dall'origine domestica o professionale e che per quelle immesse sul mercato prima del 13 agosto 2012 sia a carico del detentore, indipendentemente dall’origine.
Il provvedimento è passato ora in Commissione Ambiente ed Energia del Senato per l’esame in sede consultiva (Atto n. 323, v. allegato). Le Commissioni parlamentari di Camera e Senato hanno 40 giorni (entro 19 novembre 2025) per esprimere proprio parere. A seguito di tale passaggio il decreto tornerà al Consiglio dei Ministri per approvazione in via definitiva e quindi sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo, in allegato, dell’Atto del Governo n. 323 - trasmesso alla Presidenza del Senato lo scorso 10 ottobre 2025 - che riporta tra l’altro anche lo schema di decreto.