Il Consiglio di Stato (CdS), con la sentenza 6651/2025, si è espresso sull’applicazione dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) da parte delle stazioni appaltanti pubbliche in fase di bando di gara. In particolare i Giudici hanno evidenziato che l'impresa che vuole contestare davanti al Giudice un appalto che non contiene i CAM, anche se obbligatoriamente previsti (articolo 57, comma 2, del D.lgs. n. 36/2023), deve farlo subito, senza attendere l'aggiudicazione della gara stessa.
Il CdS ricorda che i CAM sono approvati con vari decreti ministeriali a seconda della tipologia di lavoro, servizio o prodotto di cui gli Enti pubblici hanno bisogno e individuano gli elementi di cui le imprese devono tenere obbligatoriamente conto per offrire all'Amministrazione le migliori soluzioni dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Nella sentenza i Giudici sottolineano che quando in un bando di gara i CAM sono assenti oppure sono richiamati in modo generico, ad esempio tramite un rinvio al relativo decreto, è dovere dell'impresa impugnare subito l'appalto. Questo perché la mancanza delle indicazioni “green” nei documenti di gara impedisce fin dall'inizio alle aziende partecipanti di rendersi conto delle richieste dell'Amministrazione e quindi di presentare un'offerta coerente. Al contrario, attendere l'aggiudicazione dell'appalto rende la contestazione dell'impresa non aggiudicataria irricevibile da parte del Giudice.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo della sentenza, in allegato.