La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34296 del 21 ottobre 2025, ha chiarito che per classificare sostanze od oggetti come "rifiuti" non è necessario che il Giudice disponga sempre verifiche tecniche, potendo egli ricavare questa condizione da altri elementi di prova. In particolare i Giudici della Cassazione si sono espressi sulla identificazione come "rifiuti" di una serie di bidoni abbandonati che avevano contenuto sostanze pericolose.
Nella sentenza è stato evidenziato che la classificazione di una qualunque sostanza od oggetto come rifiuto "non deve essere necessariamente accertata mediante perizia, potendo il Giudice, secondo le regole generali, fondare il proprio convincimento su elementi probatori di diversa natura, quali, a titolo esemplificativo, le dichiarazioni testimoniali, i rilievi fotografici, le ispezioni o i sequestri".
Nel caso di specie sono stati decisivi due elementi per convincere i Giudici – senza bisogno di una specifica relazione — che i bidoni abbandonati in questione fossero rifiuti:
Inoltre, secondo la Corte di Cassazione, sarebbe comunque spettato al produttore dimostrare che in quei barili fossero stati stoccati rifiuti di natura diversa da quanto riportato nelle etichette.
Per maggiori informazioni si rimanda al testo della sentenza allegata.