Facciamo seguito alle precedenti comunicazioni in materia (v. circolare n. 106/2014) per informare che l’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato (AGCM) ha presentato i risultati dell’Indagine conoscitiva riguardante il settore della gestione dei rifiuti solidi urbani (IC 49), avviata nell’agosto 2014 a seguito di diverse segnalazioni sulle criticità del settore, aggravate da un quadro normativo frammentato ed eterogeneo.
Obiettivo dichiarato dell’Antitrust era di “identificare quali sono gli assetti istituzionali e di mercato maggiormente desiderabili sotto il profilo concorrenziale in tale settore e se attraverso il perseguimento di strutture di mercato maggiormente orientate alla libera concorrenza è possibile garantire la scelta di modelli gestionali in grado di tutelare adeguatamente gli interessi pubblici coinvolti, nonché di raggiungere meglio e più efficacemente gli obiettivi ambientali posti dalla disciplina comunitaria.”
L’Antitrust si è avvalsa, nello svolgimento dell’Indagine, oltre che delle informazioni fornite da Regioni ed Enti locali, anche del confronto diretto con i principali stakeholders del settore, privati e istituzionali. FISE UNIRE ha partecipato attivamente a tale confronto, sia unitamente a FISE ASSOAMBIENTE, sia attraverso la sua associata UNIRIMA, attraverso l’invio di contributi i cui contenuti sono stati in parte ripresi e sostenuti dall’Autorità. In particolare, si ricorda che i rappresentanti dell’associazione sono stati auditi il 3 luglio 2014 ed in quell’occasione hanno messo in luce i rischi di un ricorso troppo spinto all'assimilazione (in mancanza del relativo decreto nazionale) e dell'accesso privilegiato da parte delle aziende pubbliche, o partecipate, alle risorse pubbliche, a cui si attinge tramite la TARI e il CAC (si vedano circolari UM nn. 163/2014, 76/2015 e 143/2015).
Dai risultati dell’indagine emerge come l’ampliamento degli spazi di concorrenza si coniughi pienamente con il raggiungimento degli obiettivi ambientali, in relazione ai quali la performance italiana è ben lontana dalla media dei Paesi UE e dal raggiungimento del target del 50%previsto dalla direttiva europea entro il 2020.
L’Antitrust ha evidenziato che la quota di differenziata e di riciclo potrebbe essere incrementata attraverso la raccolta porta a porta, che nonostante ad una prima analisi risulti più costosa considerando il riciclo e la termovalorizzazione, potrebbe risultare invece la più economica (perché produce valore) e anche la più ecologica (perché non inquina o inquina in misura molto ridotta).
Tra le proposte dell’AGCM, tese al raggiungimento degli obiettivi proposti, si segnalano le seguenti:
Segnaliamo che la documentazione conclusiva (tra cui testo finale, sintesi e comunicato stampa) sull’indagine conoscitiva sul mercato dei rifiuti urbani è disponibile al sito web dell’AGCM (http://www.agcm.it/stampa/comunicati/8074-ic49-indagine-conoscitiva-sul-mercato-dei-rifiuti-urbani-meno-discariche-più-raccolta-differenziata.html), a cui rimandiamo per ogni ulteriore approfondimento.
Nel rimanere a disposizione per ogni informazione, cordiali saluti.