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Circolari

020/2012/PE

Lo scorso 15 gennaio il Parlamento Europeo ha adottato le nuove Direttive di revisione delle precedenti disposizioni in materia di contratti pubblici. Nello specifico, il pacchetto approvato in ambito Europeo si compone di tre direttive aventi ad oggetto rispettivamente:

  1. la revisione della Direttiva 2004/18/CE relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi (All. 1);
  2. la revisione della Direttiva 2004/17/CE che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali (All. 2);
  3. l’introduzione di una Nuova Direttiva in materia di Concessioni (All. 3).

La procedura formale di adozione delle nuove Direttive si dovrebbe concludere, a breve, con l’adozione finale da parte del Consiglio Europeo. Successivamente i testi entreranno in vigore il 20° giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE ed a partire da tale data i singoli Stati Membri avranno a disposizione 24 mesi per il recepimento (30 mesi per la piena attuazione delle disposizioni in materia di e-procurement).

A tal proposito, si segnala che, in ambito nazionale, si registra l’intenzione del Governo di inserire, a partire dalla Legge di Delegazione europea 2014, i criteri di delega per il recepimento delle stesse nell’ordinamento nazionale e, al fine di assicurare la realizzazione di una fase di recepimento efficace e coerente con il quadro normativo nazionale, non solo il Dipartimento politiche europee ha attivato un gruppo di coordinamento, ma anche l’AVCP ha avviato una consultazione pubblica al fine di recepire le istanze di tutti gli stakholder coinvolti.

Il nuovo quadro legislativo che andrà a delinearsi con le nuove Direttive, che costituiscono una delle 12 priorità del primo Atto per il mercato unico (Single Market Act I), si pone tre obiettivi principali:

a)    semplificazione;
b)    flessibilità;
c)    certezza giuridica.

Nelle intenzioni del legislatore europeo le autorità pubbliche potranno ottimizzare il loro ricorso agli appalti pubblici, per i quali viene speso quasi il 19% del PIL dell'UE, ed uno degli strumenti principali sarà rappresentato dal rafforzamento del public procurement il quale acquisterà una maggiore efficienza, un ruolo strategico ed un’effettiva trasparenza nelle procedure, a beneficio sia delle autorità pubbliche, che degli operatori economici.

Le nuove Direttive si caratterizzano per l’inserimento di una serie di disposizioni il cui recepimento non ha carattere obbligatorio ma facoltativo da parte dei singoli Stati Membri. A tal fine, si allega alla presente l’elenco relativo alle disposizioni il cui recepimento rappresenterà il risultato di una scelta operata dal Paese Membro (All. 4 e All. 5).

Tra le novità del nuovo pacchetto di norme, un forte accento è stato posto sulla semplificazione. In particolare, sarà introdotto un documento unico europeo di gara” standard basato sull’autocertificazione.

Il virtù del nuovo criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (MEAT) nelle procedure di aggiudicazione, le autorità pubbliche saranno in grado di attribuire maggior rilievo alla qualità, nonché alle valutazioni di carattere ambientale ed agli aspetti sociali e di innovazione, pur tenendo conto del prezzo e del costo del ciclo di vitadei prodotti e dei servizi.

Le nuove Direttive perseguono in modo ancora più esplicito:

a)    la promozione degli appalti elettronici, in grado di generare importanti risparmi e migliorare i risultati delle procedure, riducendo contemporaneamente sprechi ed errori;
b)    la modernizzazione le procedure, attraverso l'abbreviazione di termini o la distinzione tra criteri di selezione degli offerenti e di aggiudicazione dell'appalto;
c)    il miglioramento dell'accesso al mercato delle piccole e medie imprese e delle imprese in fase di avviamento, tramite ad esempio la semplificazione degli obblighi di informazione e la maggiore accessibilità agli accordi-quadro conclusi nei settori di pubblica utilità. A tal fine viene incoraggiato il ricorso alla suddivisione in lotti degli appalti (con obbligo di motivazione se invece si sceglie di non suddividere in lotti).

Viene introdotta una procedura che punta a rafforzare soluzioni innovative negli appalti pubblici: si tratta dei nuovi partenariati per l’innovazione”, che intendono consentire alle autorità pubbliche di indire bandi di gara per risolvere un problema specifico, senza pregiudicarne la soluzione, lasciando quindi spazio alle autorità pubbliche e all’offerente per trovare insieme soluzioni innovative.

Sono previste importanti novità per quanto concerne il sub-appaltato come, ad esempio, la possibilità di pagamento diretto dei subappaltatori. Inoltre, sono state introdotte disposizioni maggiormente precise in tema di offerte anormalmente basse”.

L’accordo sulle nuove norme UE per le concessioni ricorda che gli Stati membri restano liberi di decidere come desiderino siano eseguiti i lavori pubblici o erogati i servizi (ricorso all’in-house o a procedure di esternalizzazione a società private). Le nuove Direttive, in particolare, “non impongono la privatizzazione delle imprese pubbliche che forniscono servizi al pubblico“.

Anticipiamo in allegato i testi delle richiamate Direttive, approvate dal Parlamento europeo, per ulteriori approfondimenti, e - in attesa della pubblicazione della versione finale ed ufficiale delle stesse nella GUUE - si invitano quanti interessati a far pervenire agli uffici dell’Associazione (fise.milano@fise.org), già in questa fase, eventuali segnalazioni relative a possibili criticità al fine di affinare il contributo associativo in corso di predisposizione per la consultazione avviata dalle Istituzioni in materia.

Si rimane, comunque, a disposizione per i necessari chiarimenti e con l’occasione si inviano cordiali saluti.

» 11.02.2014
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