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132/2015/CS

Siamo ad informare che in data 28 luglio 2015 si è tenuta a Roma la conferenza stampa di presentazione della XIV edizione del Rapporto Rifiuti Specialidell’ISPRA.

Il Rapporto evidenzia che nel 2013, anno di riferimento per i dati riportati, in Italia sono state prodotte 131,6 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, facendo registrare un calo dell’1,5% rispetto al 2012 (pari a circa 2 milioni di tonnellate). A diminuire sono stati sia i rifiuti pericolosi (-2,6% pari a 228 mila tonnellate), che in totale ammontano a quasi 8,7 milioni di tonnellate, sia quelli non pericolosi, che scendono dell’1,4% (pari a 1,7 milioni di tonnellate).

Il maggior produttore di rifiuti pericolosi rimane il settore manifatturiero con quasi il 40% del totale (circa 3,4 milioni di tonnellate), seguito con il 29,4% dalle attività di trattamento rifiuti e di risanamento (circa 2,5 milioni di tonnellate). In particolare nel comparto manifatturiero il 45% circa dei rifiuti pericolosi complessivamente prodotti proviene dai settori della fabbricazione di prodotti chimici (17,6%), di prodotti farmaceutici di base e preparati (14,2%), della fabbricazione di coke e dei prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (10,7%), e di articoli in gomma ed in materie plastiche (2,6%). Il primo produttore di rifiuti non pericolosi (39,8% del totale, quasi 49 milioni di tonnellate), è invece il settore delle attività di costruzione e demolizioni, seguito da quello del trattamento di rifiuti e di risanamento (30,6 milioni di tonnellate) e da quello manifatturiero (30,4 milioni di tonnellate) con percentuali del 25% circa per entrambe.

Nel 2013 sono state gestite 129,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, comprensive degli stoccaggi prima dell’avvio ad operazioni di recupero/smaltimento (circa 13 milioni di tonnellate). A queste vanno aggiunte oltre 8 milioni di tonnellate derivanti dal trattamento di rifiuti urbani e computati nel loro ciclo di gestione.

Il recupero di materia, con il 64,7% del totale pari a oltre 84 milioni di tonnellate, è la forma di gestione prevalente. Seguono le altre operazioni di smaltimento con il 14,5%, e lo smaltimento in discarica con l’8,4%. Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi la forma prevalente di gestione è rappresentata dal recupero di materia che interessa 82,2 milioni di tonnellate, pari al 74,9% del totale gestito. Rispetto ai rifiuti pericolosi, invece, la forma di gestione prevalente è rappresentata da altre operazioni di smaltimento, pari al 51,8% del totale gestito.

Le esportazioni all’estero hanno riguardato 3,4 milioni di tonnellate, di cui 2,4 milioni non pericolosi ed 1 milione di pericolosi, con una diminuzione, rispetto al 2012, del 16,7%. Si tratta per lo più di rifiuti provenienti da impianti di trattamento ed inviati principalmente in Germania. Si esportano maggiormente, tra i rifiuti non pericolosi, quelli prodotti da processi termici, circa 1,3 milioni di tonnellate, mentre tra quelli pericolosi, la quantità maggiore inviata oltre confine proviene dagli impianti di trattamento (574 mila tonnellate). Stabili invece le importazioni che si attestano a circa 5,7 milioni di tonnellate, quasi esclusivamente non pericolosi (quelli pericolosi sono appena 153 mila tonnellate).

Le quantità di rifiuti speciali smaltite in discarica nel 2013 si riducono facendo segnare un -4,4% - circa 500 mila tonnellate - rispetto al 2012. Il totale ammonta a circa 11 milioni di tonnellate di cui 89,9% non pericolosi e 10,1% pericolosi. A livello di macroarea geografica il Centro fa registrare il calo maggiore 16,4% (-437 mila tonnellate), seguito dal Sud con un -16,0%, mentre al Nord si riscontra, invece, un aumento del 7,1%, passando dalle 5,8 milioni di tonnellate del 2012 alle 6,2 del 2013.

Nel rimandare, per maggiori approfondimenti, all’estratto del Rapporto, disponibile al sito http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-speciali-edizione-2015-estratto, porgiamo cordiali saluti.

» 29.07.2015

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