Si è tenuto stamani il convegno su “La revisione del BRef sul trattamento rifiuti (WT BRef): nuove tecnologie e vincoli per le imprese” organizzato da FISE Assoambiente e AIDIC presso l’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito del quale è stata fornita una disamina sul tema dal punto di vista tecnico, imprenditoriale e giurisprudenziale.
Dopo un sintetico aggiornamento sull’iter di definizione del WT BRef in corso a Siviglia, l’Associazione ha evidenziato i principali capitoli del primo draft (D1) del WT BRef (v. circolari associative n. 199/2015 e n. 48/2016) su cui sono stati trasmessi all’EIPPCB i commenti da parte degli Stati Membri: in particolare il capitolo sulle BAT Conclusion, che ha interessato circa il 51% dei commenti ricevuti dall’EIPPCB.
A riguardo la D.ssa Porro (ARPA Lombardia) è intervenuta illustrando i lavori avviati in ambito regionale, a cui ha partecipato anche FISE Assoambiente, e il coordinamento centrale con il MATTM per la predisposizioni dei commenti nazionali sul D1 WT BRef. Tra gli aspetti segnalati, la necessità di non includere nel monitoraggio le sostanze che non sono presenti nel processo produttivo che lo hanno generato, la richiesta di poter utilizzare metodi speditivi per alcuni parametri analitici (purché si faccia con regolarità un confronto con metodi ufficiali), anche in considerazione della frequenza indicata di monitoraggio, e la possibilità di includere, per gli impianti esistenti, i dati di monitoraggio presenti affinché possano essere utilizzati per la definizione del grado di affidabilità del processo. Questi gli elementi segnalati al tavolo di Siviglia, unitamente alla questione limiti di emissioni in atmosfera e in acqua, su cui anche i presenti al convegno hanno concordato sulla necessità di una revisione per alcuni parametri, che, per quanto riguarda le acque reflue, sono estremamente restrittivi.
Al convegno è intervenuto anche il Dr. Grotto, Presidente di AIRA (FISE UNIRE), in rappresentanza delle attività di frantumazione, oggi incluse nell’IPPC in relazione all’ampliamento delle attività operato dalla direttiva 2010/75/CE (recepita a livello nazionale con il D.lgs 46/2014). Pur evidenziando l’impatto positivo di questo passaggio, dal punto di vista dell’industrializzazione dei processi e riorganizzazione aziendale del settore, il Dr Grotto ha sottolineato la necessità di tutelare gli investimenti avviati dalle imprese del comparto in considerazione della presenza di numerosi operatori che, per le ridotte capacità autorizzate, potrebbero determinare una riduzione dei flussi di mercato. Ha evidenziato altresì importanti criticità dal punto di vista non solo della fattibilità tecnico-impiantistica ma anche di entità di investimento in relazione ai limiti proposti nel D1 WT BRef.
In conclusione del convegno, è intervenuto l’Avv. Peres che ha illustrato le sentenze intervenute in materia dal 1990, sia a livello nazionale che europeo, soffermandosi in particolare sull’effetto vincolante delle prossime BAT Conclusion, che rafforzerà ulteriormente il richiamo all’adozione di best practice, e sul ruolo dell’impresa in relazione del riesame delle AIA che dovrà essere avviato a quattro anni dalla pubblicazione in GUUE delle BAT Conclusion.
Per quanti interessati segnaliamo che il programma e le slide presentate nel corso del convegno sono disponibili al sito Assoambiente:
http://www.assoambiente.org/index.php/assoambiente/entry_p/News/news/15308/23%7C.
Cordiali saluti.