Prosegue in ambito europeo il riesame dell'attuazione delle politiche ambientali dell'UE, dopo la Comunicazione della Commissione europea (presentata lo scorso 3 febbraio 2017), corredata da 28 relazioni per Paese (consultabili qui), lo scorso 16 novembre è stata adottata, sempre sul tema, la Risoluzione del Parlamento europeo.
In sintesi, si segnala in particolare che:
L’obiettivo principale del documento, considerata la sua natura non legislativa, è sostenere l'effettiva attuazione della normativa e delle politiche ambientale attualmente in vigore a livello europeo, garantendo al contempo uniformità tra gli Stati membri. Più specificamente, la Commissione si propone di affrontare le cause dei ritardi nell'implementazione e trovare soluzioni al fine di evitare procedure di infrazione. I settori oggetto della comunicazione sono: economia circolare, efficienza delle risorse e gestione dei rifiuti; biodiversità, protezione marina, protezione del suolo, infrastrutture verdi e stima del capitale naturale; qualità dell'aria, qualità e gestione delle acque, prodotti chimici e città sostenibili.
Tra gli indicatori più rilevanti per la valutazione della conformità ai requisiti 'UE in materia di rifiuti sono stati inclusi gli obiettivi di riciclaggio e riduzione allo smaltimento in discarica, e la presenza di piani nazionali aggiornati per la prevenzione e la gestione dei rifiuti. Questa prima edizione delle relazioni degli Stati membri è incentrata unicamente sulla gestione dei rifiuti urbani, in virtù degli specifici obiettivi normativi.
Dalla comunicazione emerge che:
La Comunicazione tenta quindi di identificare alcune possibili cause del divario di attuazione delle politiche ambientali riscontrato tra gli Stati membri. Tra queste: l’inefficace coordinamento tra Autorità locali, regionali e nazionali; la scarsità di capacità amministrativa e finanziamenti insufficienti; la carenza di conoscenze e dati; la mancanza di integrazione e coerenza delle politiche.
Tra le proposte formulate dalla Commissione in materia: la possibilità di fornire un sostegno personalizzato con i singoli Stati membri e affrontare le questioni strutturali comuni tra i Paesi UE in seno al Consiglio al fine di migliorare l'attuazione delle norme ambientali dell'Unione.
Nella Risoluzione non vincolante, il Parlamento ha definito la sua posizione sull'iniziativa della Commissione, accogliendola in linea generale e riconoscendone l'enorme potenziale. Secondo il Parlamento UE il documento potrebbe essere utilizzato come strumento preventivo, per ridurre le procedure di infrazione e migliorare l'attuazione della legislazione e della politica ambientale dell'UE. Il Parlamento ha però criticato il ritardo nell'attuazione della normativa ambientale da parte degli Stati membri e ha suggerito una serie di azioni da intraprendere, sia a livello europeo che nazionale, per migliorarlo, tra cui:
Nel rimandare alla Comunicazione della Commissione e alla Risoluzione del Parlamento europeo, in allegato alla presente, per ulteriori approfondimenti, restiamo a disposizione per ogni informazione aggiornamento.