E’ pervenuta in data odierna l’allegata lettera delle Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali di categoria, datata 4 luglio 2018, ad oggetto “Applicazione dei CCNL Servizi Ambientali 10/07/2016 e 6/12/2016 - Codice dei Contratti Pubblici (d. lgs. n. 50/2016)”.
Nella comunicazione, come si vedrà, le Organizzazioni Sindacali sottolineano il traguardo raggiunto del rinnovo e stesura integrale di entrambi i contratti collettivi nazionali dei servizi ambientali, con la sottoscrizione del CCNL Utilitalia avvenuta il 18 giugno 2018 e la firma, per la prima volta sul contratto collettivo delle imprese pubbliche, anche di due associazioni di imprese private, la Cisambiente e la LEGACOOPSERVIZI.
Secondo le OO.SS. si configura così un quadro sufficientemente chiaro di diffusione ed applicazione dei due contratti collettivi ad una elevata percentuale di lavoratori nel settore, stante la copertura ai propri dipendenti garantita dall’adesione delle aziende alle associazioni stipulanti uno dei due CC.CC.NN.LL..
A tale dato, le Organizzazioni Sindacali sottolineano anche quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici (d. lgs. n. 50/2016 e successive modifiche), il quale come noto prevede diverse norme in materia di obblighi di applicazione contrattuale e rispetto dei relativi costi, come ad esempio:
- l’articolo 30, quarto comma, secondo cui “Al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni è applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto”;
- l’articolo 50, secondo cui i bandi di gara per gli appalti di servizi debbono prevedere “l’applicazione da parte dell’aggiudicatario, dei contratti collettivi di settore di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 (intendendosi per tali “i contratti collettivi nazionali ….. stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”, NDR); - l’articolo 23, sedicesimo comma, secondo cui “per i contratti relativi a lavori, servizi e forniture, il costo del lavoro è determinato annualmente, in apposite tabelle, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base dei valori economici definiti dalla contrattazione collettiva nazionale tra le organizzazioni sindacali e le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative…”.
Tali norme, previste per legge e quindi recepite all’interno dei bandi di gara e dei capitolati di appalto comportano l’obbligo di applicazione del CCNL FISE-ASSOAMBIENTE 6.12.2016 ovvero del CCNL UTILITALIA 10.7.2016 per le imprese partecipanti alle gare di appalto nel comparto, indipendentemente dall’adesione o meno ad una delle associazioni imprenditoriali firmatarie di uno dei due CC.NN.LL.LL., poiché sono indiscutibilmente questi due i contratti collettivi nazionali rispondenti ai requisiti richiesti dalle diverse norme del d. lgs. n. 50/2016.
In tale contesto, secondo le organizzazioni sindacali, l’intero comparto si muove in direzione della massima applicazione dei due contratti collettivi, circostanza che dovrebbe garantire la leale concorrenza tra imprese (in virtù dell’illegittimità di applicazione di contratti collettivi riferiti ad altre categorie o addirittura sottoscritti da organizzazioni sindacali o imprenditoriali non rappresentative, ed utilizzati al solo fine di operare in “dumping” sul costo del lavoro “per ottenere quote di mercato a discapito degli operatori corretti”), adeguati ed uniformi trattamenti economici e normativi in favore degli addetti del settore ed una “migliore qualità del servizio a beneficio della collettività”.
Coerentemente con tutto quanto sopra premesso, le Organizzazioni Sindacali invitano quindi le Associazioni “ad avviare un percorso di presidio nei confronti dei bandi o dei pronunciamenti delle istituzioni locali in tema di applicazione contrattuale e di verifica anche nei confronti delle rispettive aziende associate” in merito quindi al rispetto delle regole legali e contrattuali; dal canto loro, le Organizzazioni Sindacali hanno sottolineato l’immediato ricorso anche alle vie legali al fine di ottenere una rigorosa e diffusa applicazione dei due contratti collettivi “comparativamente più rappresentativi”.
Sarà cura della scrivente Associazione raccogliere le segnalazioni che le imprese associate vorranno inviare, segnalandoci in particolare bandi e documenti di gara recanti indicazioni ambigue, o contrarie alla legge, in merito all’applicazione del contratto collettivo ai dipendenti impiegati nell’appalto, ovvero di aggiudicazioni di servizi ad imprese che applichino impropriamente contratti collettivi di altre categorie, o comunque non legittimi alla luce di quanto sopra detto.
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Infine, si richiama l’attenzione su un passaggio importante contenuto nella comunicazione, laddove le organizzazioni sindacali sottolineano che, “in attesa tra pochi mesi di unificare i due CCNL di settore”…, occorre raggiungere la totale applicazione dei due CCNL, etc...
Come noto, il “CCNL unico dei servizi ambientali” rappresenta un obiettivo storico delle Organizzazioni Sindacali di categoria, perseguito con più o meno forza e convinzione alla luce dei diversi momenti politici ed economici del comparto; il tema è, dopo la sottoscrizione dei due CCNL, evidentemente tornato alla ribalta e sarà molto probabilmente il perno attorno al quale ruoteranno le piattaforme rivendicative dei due contratti collettivi, attese per fine anno, considerata la scadenza di entrambi fissata al 30 giugno 2019.