EUROSTAT ha elaborato e pubblicato uno studio su “Circular material use rate - Metodologia di calcolo, edizione 2018”.
Con la transizione all'economia circolare, che mira ad aumentare la quantità di materiale recuperato e reintrodotto nel sistema economico riducendo la generazione di rifiuti e limitando l’uso delle materie prime, EUROSTAT, con tale indice, si propone di misurare e valutare proprio la quota di materiale recuperato e reintrodotto nell'economia.
Il tasso di “circular material use” (CMU) è definito come il rapporto tra l'uso dei materiali in ottica di circular economy (U) ed un indicatore complessivo uso materiale (M): CMU= U/M.
Un alto tasso di CMU comporta che più materiali secondari sostituiscono le materie prime primarie riducendo così l'impatto ambientale dell'estrazione di materiale primario. Il numeratore e il denominatore della formula possono essere misurati in modi diversi a seconda di considerazioni di analisi e fonti di dati. Nel principio questo indicatore misura sia la capacità di un Paese di produrre materie prime secondarie e il suo sforzo di raccogliere rifiuti per il riciclo ma nella realtà i Paesi sono economie aperte con flussi di importazioni e esportazioni di rifiuti raccolti in un paese e trattati/riciclati in un altro. In tal caso, la raccolta (di rifiuti per il riciclaggio) e la produzione (di materie prime secondarie) in un Paese potrebbe non rappresentare dati omogenei e pertanto EUROSTAT ha adottato il criterio per cui l'aliquota della CMU misura lo sforzo di un Paese nella raccolta di rifiuti destinati al riciclo.
L’indicatore rientra in un contesto più generale relativo alla predisposizione di un sistema di monitoraggio dell’efficienza ed efficacia della transizione verso l’economia circolare già avviato dalla Commissione europea e, a livello nazionale, dal MATTM. Ricordiamo a riguardo che il MATTM, unitamente al MiSE, aveva avviato a fine luglio 2018 una consultazione pubblica sul documento “Economia circolare ed uso efficiente delle risorse - Indicatori per la misurazione dell’economia circolare” con l’obiettivo, appunto, di individuare adeguati indicatori per misurare e monitorare la circolarità dell’economia e l’uso efficiente delle risorse a livello macro (sistema paese), meso (regione, distretto, settore, ecc.) e micro (singola impresa, organizzazione, amministrazione) al fine di dare maggiore concretezza alle azioni da perseguire in materia.
Lo studio dell’Eurostat, che rappresenta il primo step di approfondimento in materia, è organizzato in 5 capitoli e, dopo l’introduzione, si concentra sull’origine dei dati utilizzati per definire l’indice “Circular material use rate” e sulla metodologia individuata. Prima delle conclusioni, è stato inserito un capitolo dedicato all’interpretazione e all’analisi dei risultati emersi.
Nel rimandare allo Studio Eurostat, disponibile qui, per ogni eventuale approfondimento, rimaniamo a disposizione per ogni informazione e aggiornamento in materia.