Lo scorso 30 gennaio, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone, è stato audito dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad essi correlati.
Oggetto dell’audizione sono state le verifiche compiute dall’ANAC sulle gare per l’assegnazione di appalti di servizi nell’ambito del ciclo dei rifiuti e delle bonifiche in Italia. Al riguardo – ha affermato Cantone - il settore dei rifiuti è un ambito particolarmente delicato e complesso che presenta problematiche che interessano tutte le realtà territoriali italiane sia al Nord, sia al Centro che al Sud. In molte regioni, infatti, la gestione dei rifiuti versa in condizioni fortemente critiche ed è attuata con meccanismi ben lontani dal sistema integrato voluto dal legislatore con il Codice dell’ambiente.
Anche per queste ragioni – ha ricordato il Presidente dell’ANAC - fra i compiti demandati all’Autorità, una particolare attenzione è stata dedicata all’attività di vigilanza – nelle sue varie forme - sulle procedure di affidamento di servizi inerenti il ciclo dei rifiuti che, nel quadro dei servizi di pubblica utilità, sono caratterizzati da un elevato impatto economico, tali da essere suscettibili di ripercussioni negative a carico della collettività e da suscitare, come confermato da numerose vicende, gli interessi delle organizzazioni criminali.
Nella relazione presentata, Cantone ha riepilogato le più diffuse anomalie riscontrate riguardo le varie fasi di attuazione dei servizi attinenti il ciclo dei rifiuti. In sintesi:
Criticità nella fase di programmazione del ciclo dei rifiuti:
Criticità nella fase di gara e di aggiudicazione dei servizi:
Criticità in fase di esecuzione del contratto:
Nel rimandare alla relazione presentata nel corso dell’audizione, allegata alla presente, per ulteriori approfondimenti, restiamo a disposizione per ogni informazione e aggiornamento in materia.