AssoAmbiente

Circolari

077/2019/CS

La Commissione informale del gruppo di esperti “Support to Circular Economy financing”, del quale fa parte anche il Segretario di EuRIC (la Federazione europea delle imprese del riciclo a cui aderisce FISE), e che opera per la Commissione europea, ha predisposto e pubblicato il Rapporto dal titolo “Accelerating the transition to the Circular Economy - Improving access to finance for circular economy projects

Nel Rapporto vengono identificati e approfonditi gli ostacoli al finanziamento dei progetti necessari alla transizione all’economia circolare o collegati ad essa. Inoltre vengono proposte una serie di raccomandazioni e misure, suddivise in tre capitoli (raccomandazioni agli istituti finanziari, ai promotori di progetti e al legislatore), finalizzate ad affrontare e superare le criticità individuate.

Tra le principali problematiche per il nostro settore e relative raccomandazioni al legislatore, segnaliamo:

  1. Criticità - gli attuali obiettivi in materia di riciclo e smaltimento in discarica definiti dall’UE, pur contribuendo alla promozione e diffusione del riciclo, spesso non forniscono incentivi sufficienti alle autorità locali e ai produttori di rifiuti (imprese e consumatori finali) ad impegnarsi maggiormente nel raggiungimento degli stessi e più in generale nella promozione dell'economia circolare.

Raccomandazione - definire gli obiettivi utilizzando indicatori adeguati, magari sviluppando un sistema a cascata di obiettivi nazionali, regionali e settoriali. Laddove gli obiettivi obbligatori non risultino raggiungibili, sarebbe auspicabile fissare obiettivi non vincolanti che possano servire da punto di partenza per accordi volontari con le industrie. Tali obiettivi dovranno essere rivisti in relazione agli impegni e agli obblighi esistenti, perseguendo un livello crescente di ambizione, non solo in termini di quantità ma anche di qualità (es. obiettivi per la qualità dei materiali secondari).

  1. Criticità – assenza di strumenti in grado rendere più competitivi i materiali secondari e di fornire informazioni trasparenti sul loro prezzo agli operatori economici. Al contempo, i costi delle materie prime non internalizzano le esternalità ambientali negative e si registrano ancora sussidi che premiano il modello lineare.

Raccomandazione – predisporre una mappa dove vengono evidenziate le politiche fiscali dell'UE e nazionali che ancora forniscono sussidi e incentivi a favore dell'economia lineare e avviare un processo di revisione e rimozione di questi sussidi per creare parità di condizioni con l'economia circolare. Infine si propone di prendere in considerazione incentivi fiscali per la gestione sostenibile di materiali e prodotti con design circolare (es. IVA agevolata).

  1. Criticità - ad eccezione di alcune categorie (imballaggi, veicoli, batterie, AEE), il principio della responsabilità estesa del produttore (EPR) non viene applicato in modo completo. Ad oggi, la responsabilità di occuparsi della raccolta e dello smaltimento di molti prodotti e materiali divenuti rifiuti è in capo alle autorità pubbliche e non ai loro produttori, il che è contrario al principio "chi inquina paga".

Raccomandazione - ampliare l'ambito di applicazione del regime EPR a nuovi prodotti al fine di raccogliere i fondi necessari alla raccolta e gestione dei rifiuti da essi generati. Rivedere e, dove è necessario, modificare i sistemi EPR esistenti per garantire la produzione di materiali secondari di alta qualità, ad es. tramite tariffe modulate in base alla riciclabilità. Infine servirebbe utilizzare i sistemi EPR per incoraggiare modelli di business innovativi con livelli crescenti di circolarità.

  1. Criticità - in molti Paesi europei una percentuale significativa di materiali riciclabili viene ancora smaltita in discarica o incenerita. Ciò anche a causa della mancanza di adeguati incentivi economici per la raccolta differenziata e le successive operazioni di selezione.

Raccomandazione - prendere in considerazione la fissazione di ambiziose scadenze, sia europee che nazionali, per porre fine il ricorso alla discarica. Ridurre il conferimento in discarica e l'incenerimento applicando maggiori imposte su tali attività e utilizzandone i proventi per finanziare lo sviluppo di sistemi separati di raccolta e gestione dei rifiuti. È necessario calibrare in modo accurato tali imposte, accompagnandole con misure politiche per aumentare la domanda di materiali riciclati in modo che i rifiuti non più destinati a discariche e inceneritori vengano effettivamente riciclati.

  1. Criticità – assenza di standard e parametri di riferimento per materiali e prodotti. Infatti molti beni sono ancora progettati come monouso e non riciclabili e includono sostanze pericolose che ne impediscono riutilizzo e/o riciclo e molti di questi prodotti entrano nei mercati dell'UE senza alcun ostacolo o svantaggio di prezzo. Infine spesso le informazioni sulle caratteristiche circolari dei prodotti non sono disponibili per i consumatori.

Raccomandazione - sviluppare parametri di riferimento e standard per gli aspetti circolari delle prestazioni del prodotto, in riferimento a durabilità, riparabilità, riciclabilità, contenuto minimo riciclato e di sostanze pericolose. Tali parametri quindi andrebbero utilizzati come riferimento per rimuovere dal mercato dell'UE i prodotti meno performanti. Inoltre andrebbe stimolato l'uso e la commercializzazione di prodotti ad alte prestazioni attraverso incentivi fiscali e "reputazionali" (ad es. IVA ridotta, eco-etichette). Rendere le informazioni sugli aspetti circolari dei prodotti disponibili nelle transazioni B2B e B2C attraverso la dimostrazione del possesso di certe caratteristiche (ad esempio il passaporto dei prodotti) o con database accessibili al pubblico.

Nel rimandare al Rapporto, scaricabile qui, per ulteriori approfondimenti, rimaniamo a disposizione per ogni informazione e aggiornamento.

» 08.03.2019

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