AssoAmbiente

Circolari

255/2019/PE

L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha diffuso l’Air quality in Europe – 2019 Report”, che presenta una panoramica aggiornata ed un’analisi della qualità dell'aria in Europa dal 2000 al 2017 valutando gli sforzi per raggiungere gli standard di qualità definiti dalle direttive europee e dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Salute (WHO).

Secondo lo studio, L’Italia è il primo Paese in Europa per morti premature da biossido di azoto (NO2) con circa 14.600 vittime all'anno ed è nel gruppo di quelli che sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali inquinanti atmosferici, calcolando le più elevate concentrazioni di polveri sottili (PM2.5) insieme a sei paesi dell’est Europa (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia): parametri che rispettivamente originano soprattutto da trasporti su strada e da attività domestiche.

Il rapporto mostra infatti in modo evidente che il settore dei rifiuti contribuisce all’inquinamento dell’aria per lo più in modo poco significativo (tranne per il metano legato soprattutto alla gestione delle discariche): composti organici volativi diversi da metano (NMVOC) 1%, metano (CH4) 28%, NOx e SOx inferiori allo 0.5%, PM10 3%, PM2.5 4%, ammoniaca (NH3) 1%, monossido di carbonio (CO) 1% e black carbon (BC) 5%.

Come riportato al grafico 2.4 del Report, molto più significativi sono i contributi all’inquinamento atmosferico provenienti da agricoltura, trasporto su strada, produzione ed uso di energia, processi industriali e attività commerciale, istituzionale e domestica.  

Un focus specifico è dedicato ai metalli pesanti, con un'analisi più dettagliata dei rischi per la salute e l'ambiente associati all’esposizione ad arsenico, cadmio, piombo, mercurio e nichel, una panoramica della legislazione attuata per il loro controllo e un’analisi delle informazioni disponibili sullo stato e lo sviluppo delle loro emissioni atmosferiche in Europa.

A seguito della pubblicazione del Report dell’EEA, il Ministro Costa ha dichiarato che: “I dati diffusi dall’Agenzia europea per l’Ambiente sulla qualità dell’aria, che purtroppo collocano il nostro Paese al primo posto in Europa per morti da biossido d’azoto, sono drammatici e suonano come l’ennesimo campanello d’allarme rendendo ancor più chiara la necessità di velocizzare il percorso intrapreso per il miglioramento della qualità dell’aria. Abbiamo, in questo senso, posto basi solide, a cominciare dalla firma del Protocollo Aria Pulita nel corso del Clean Air Dialogue di Torino, lo scorso giugno, abbiamo in essere accordi con alcune Regioni nelle quali il problema della qualità dell’aria è particolarmente grave. Nel DL clima, abbiamo inoltre inserito misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle città e nelle aree sottoposte a infrazione europea per la qualità dell’aria, e stanziato fondi per la piantumazione e il reimpianto degli alberi e la creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. Avvertiamo la necessità di queste misure tanto più oggi che ci troviamo a leggere questi dati allarmanti e interverremo stanziando ulteriori fondi per le regioni nella legge di Bilancio”.

Nel rimandare al rapporto EEA, disponibile qui (in inglese), per ogni ulteriore approfondimento, rimaniamo a disposizione per informazioni ed aggiornamenti.

» 28.10.2019

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