Regione Lombardia – PREAC e Quaderno divulgativo bonifiche
La Giunta della Regione Lombardia con due diverse deliberazioni ha approvato:
su proposta dell'Assessore dall’Ambiente e Clima Cattaneo, il Programma Regionale Energia, Ambiente e Clima (PREAC), che descrive la traiettoria della transizione energetica in Regione Lombardia al 2030 con attenziona anche all’obiettivo di decarbonizzazione al 2050 (DGR. 7553 del 15.12.2022);
il Quaderno divulgativo “La gestione dei rifiuti e delle bonifiche in Regione Lombardia” (DGR 6408 del 23.05.2022) che rappresenta uno strumento divulgativo dei contenuti della programmazione regionale sulle politiche di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare.
Con sentenza 30 maggio 2025, n. 10589, il TAR Lazio ha sostenuto che la pubblica Amministrazione deve applicare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) vigenti al momento in cui è pubblicato il bando di gara, essendo irrilevante che durante lo svolgimento della procedura d’appalto tali Criteri siano stati aggiornati.
La Legge n. 91/2025 di delegazione europea 2024, che conferisce al Governo il mandato per adeguare l’ordinamento italiano agli obblighi derivanti dalla normativa UE, entra in vigore il prossimo 10 luglio 2025.
L'impresa che ottiene il provvedimento di autorizzazione integrata ambientale (Aia) attraverso una falsa rappresentazione della realtà della propria attività, rischia che l'Amministrazione pubblica lo annulli.
La Commissione europea ha pubblicato il Regolamento 2025/718/UE che modifica il regolamento POP relativamente alla presenza dell’acido perfluorottano sulfonato (Pfos) e i suoi derivati.
Con Ordinanza n. 506 del 3 giugno 2025, il Tribunale amministrativo lombardo ha espresso le proprie perplessità su un possibile contrasto tra il principio del silenzio-assenso contenuto nella normativa italiana all’ art. 29-nonies del D.lgs. n. 152/2006 che regola le modifiche "non sostanziali" degli impianti in esercizio mediante autorizzazione integrata ambientale e la direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali ed ha pertanto deciso di rimettere il giudizio alla Corte di giustizia dell’Unione europea.