AssoAmbiente

Circolari

159/2020/PE

È stato presentato il 26 maggio in videoconferenza il XIX Rapporto ISPRA sui rifiuti speciali, alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa e di rappresentanti del mondo ambientalista e delle imprese tra cui FISE Assoambiente, FISE Unicircular, Confindustria ed Utilitalia.

Il Rapporto fornisce i dati, all’anno 2018, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale, nonché sull’import/export.

PRODUZIONE - nel 2018 cresce la produzione dei rifiuti speciali in Italia (+3,3% - circa 4,6 mln t) arrivando a superare 143 mln t, il 93% dei quali è rappresentato da rifiuti non pericolosi. Tra le tipologie di rifiuti che maggiormente incide in tale aumento vi sono quelli provenienti dal settore costruzioni e demolizioni (42,5% del totale prodotto), seguito dalle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento – ad esempio, le bonifiche – (oltre 38 mln t prodotte che contribuiscono al 26,5% del totale) e dall’insieme delle attività manifatturiere la cui produzione (28,6 mln t), sfiora il 20%. Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale dell’11% (15,8 milioni di tonnellate).

Al nord Italia si producono quasi 84,9 mln t (59,2% del dato complessivo nazionale): Lombardia 32,3 mln t (38% del totale dei rifiuti speciali generati dal nord Italia), Veneto 15,9 mln t (18,7%), Emilia-Romagna 14,5 mln t (17,1%), Piemonte 11,1 mln t (13,1%). La produzione del Centro si attesta a 25,1 mln t (17,5% del totale): i maggiori valori si registrano in Toscana con 9,8 mln t (38,9% della produzione dell’intera macroarea) e Lazio (9 mln t, 35,8%). Infine al Sud la produzione è pari a 33,4 mln t (23,3%): con i maggiori valori soprattutto in Puglia con una produzione complessiva di rifiuti speciali pari a 8,9 mln t (26,5% del totale della macroarea geografica), seguita dalla Campania con 7,3 mln t (21,7%) e dalla Sicilia con 7,2 mln t (21,6%).

GESTIONE - I rifiuti speciali gestiti in Italia nell’anno di riferimento, superano 152 mln t, di cui 143 (93,7% del totale gestito) non pericolosi e i restanti 9,6 mln t (6,3% del totale gestito) pericolosi: dato in aumento rispetto al 2017 (+ 3,7%): il recupero di materia (da R2 a R12) è la forma di gestione predominante, con il 67,7% (103,3 mln t). Le operazioni di smaltimento rappresentano circa il 19,3% (30,7 mln t). Le altre forme di gestione includono il coincenerimento (1,3%), l’incenerimento (0,8%) e gli stoccaggi (10,9%). Il Nord recupera più della metà del totale dei rifiuti complessivamente gestiti a livello nazionale (53%).

Lo smaltimento in discarica interessa circa 11,9 mln t di rifiuti (il 7,8% del totale gestito), di cui circa 10,6 mln t di rifiuti non pericolosi e 1,3 mln t di rifiuti pericolosi. Rispetto al 2017, si registra una leggera flessione, pari a 149.000 t (-1,2%). Analizzando il triennio 2016 - 2018, si assiste ad una progressiva diminuzione del numero totale delle discariche operative che passano da 350 del 2016, a 324 del 2017, e a 310 nel 2018. La maggior parte delle discariche è localizzata al Nord dove sono presenti 174 impianti; 46 discariche sono ubicate al Centro e 90 al Sud.

Nel 2018 sono stati avviate ad incenerimento circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui quasi 772 mila tonnellate (64,5%) non pericolosi e oltre 424 mila tonnellate (35,5%) pericolosi. Tali quantità sono trattate sia in impianti di incenerimento di rifiuti speciali che in impianti dedicati prevalentemente al trattamento di rifiuti urbani, autorizzati dalle autorità competenti come impianti di recupero energetico. Gli impianti di incenerimento in esercizio che trattano rifiuti speciali sono 82, di cui 47 localizzati nel Nord, 8 al Centro e 27 al Sud.

Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi nel 2018 sono 10.813 di cui 6.232 situati al Nord, 1.880 al Centro e 2.701 al Sud. In Lombardia sono localizzate 2.138 infrastrutture, il 19,8% circa del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.425 (41% del totale).

EXPORT/IMPORT - La quantità totale di rifiuti speciali esportata nel 2018 è pari a circa 3,5 mln t (2,4% della produzione totale). I maggiori quantitativi sono destinati alla Germania (957.000 t) e sono prevalentemente rifiuti pericolosi (658.000 t) prodotti dalle attività di costruzione e demolizione (oltre 324 mila tonnellate) e da impianti di trattamento dei rifiuti (285.000 tonnellate). I rifiuti importati sono pari a 7,3 mln t (5% dei rifiuti prodotti): e la maggior parte è costituita da rifiuti metallici destinati al recupero, principalmente in impianti produttivi localizzati in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia.

Il Ministro Costa, nel suo intervento introduttivo, ha prospettato entro luglio il recepimento delle direttive europee sui rifiuti contenute nel Pacchetto Economia circolare (attualmente all’esame delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato). In relazione ai dati presentati e all’importante dato relativo ai rifiuti da costruzione e demolizione, il Ministro ha informato in merito ai lavori avviati con ISPRA per la definizione di uno specifico decreto EoW per questo settore, che dovrebbe essere firmato entro l’inizio dell’autunno. Infine, il Ministro ha auspicato la diffusione degli impianti di compostaggio su tutto il territorio nazionale, ha manifestato intenzione di intervenire nel DL Rilancio per introdurre incentivi economici per l’eliminazione dell'amianto da edifici privati e, da ultimo, ha affermato che l'attuale capacità di incenerimento è sufficiente a coprire l'incremento dei rifiuti a rischio infettivo quali guanti e mascherine.

Il Presidente di FISE Unicircular, Fluttero, ha posto l’attenzione sulla necessità che venga abbandonato l’approccio generalista sulla gestione dei rifiuti in favore di un approccio più specifico per le singole filiere, basato sul mercato dei materiali e prodotti secondari. Il Presidente Fluttero si è poi soffermato sulla problematica dei costi delle frazioni negative derivanti dal trattamento dei rifiuti per le quali deve essere garantito l’accesso agli impianti, l’assenza di soluzioni per il car fluff che impedisce il raggiungimento dei target europei, la difficoltà di esportare i pezzi di ricambio derivanti dai veicoli fuori uso, il dato preoccupante relativo alla quantità di materiale derivante dal trattamento di PFU che rimane in giacenza di magazzino alla fine dell’anno per la difficolta di collocare tali materiali, i rifiuti da costruzione e demolizione per i quali si auspica che si arrivi a norme per la demolizione selettiva, l’opportunità di valorizzare le tecnologie per il recupero della vetroresina e la necessità di rendere disponibili impianti a livello nazionale per lo smaltimento dell’amianto.

FISE Assoambiente ha evidenziato come il settore dei rifiuti speciali, pur non vincolato da obiettivi nazionali ed europei, sia capaci di risultati virtuoso (livello di riciclo più alto a livello europeo) e questo per caratteristiche proprie del settore, primo fra tutti il fatto che si tratta di rifiuti non bacinizzati e dove la libertà di azione consente la creazione di un mercato competitivo a vantaggio di un sistema industriale attento ai costi in rapporto ai propri competitor. Richiamando la matrice SWOT, tra gli elementi di debolezza, l’eccessiva burocrazia e la scarsa propensione, anche per l’effetto Nimby, degli Enti del territorio al rilascio delle autorizzazioni. Tra gli elementi di opportunità, la potenzialità di sviluppare un adeguato sistema impiantistico; l’attuazione, anche con il prossimo recepimento delle direttive UE, di realizzare un contesto normativo chiaro, certo e privo di interventi di gold plating. Tra gli elementi di minaccia per il sistema sono state richiamate l’illegalità e le fake news di cui questo settore è da sempre bersaglio.

Per maggiori approfondimenti il Rapporto completo, la Sintesi, il Comunicato stampa e il video della presentazione dell’evento sono disponibili qui.

» 28.05.2020

Recenti

29 Luglio 2025
2025/292/SAEC-NOT/LE
RENTRi e FIR DIGITALE – pubblicati schemi XSD e guida tecnica
Leggi di +
29 Luglio 2025
2025/291/SA-LAV/MI
Trattative rinnovo CCNL Servizi Ambientali 18 maggio 2022 – Attivazione procedura di raffreddamento e conciliazione
Leggi di +
29 Luglio 2025
2025/290/SAEC-ARE/PE
Seminario TIFORMA sul ARERA Qualità tecnica rifiuti – 23 settembre 2025 ore 10:00
Leggi di +
29 Luglio 2025
2025/289/SA-LAV/MI
Circolare congiunta Ispettorato Nazionale del Lavoro – Conferenza Stato Regioni – Attribuzione del ruolo di preposti.
Leggi di +
28 Luglio 2025
2025/288/SAEC-NOT/CS
Interpello MASE su impiego codice EER terre e rocce
Leggi di +
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Inserisci la tua email
Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere gli aggiornamenti su AssoAmbiente
e altre utili informazioni
INSERISCI LA TUA EMAIL