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249/2020/CS

La Commissione europea, nei giorni scorsi, ha presentato il Piano d'azione per le materie prime critiche, integrato con l'Elenco delle materie prime critiche del 2020 (vd. allegato), e uno Studio prospettico sulle materie prime critiche per le tecnologie e i settori strategici (scaricabile qui) con orizzonte temporale il 2030 e il 2050.

Nel Piano d'azione vengono esaminate le sfide attuali e future e proposte azioni volte a ridurre la dipendenza dell'Europa dai Paesi terzi, diversificando l'approvvigionamento da fonti primarie e secondarie, migliorando l'efficienza delle risorse e la circolarità e promuovendo allo stesso tempo un approvvigionamento responsabile a livello mondiale. Tali azioni favoriranno la transizione verso un'economia verde e digitale, rafforzando nel contempo la resilienza dell'Europa e l'autonomia strategica aperta per quanto riguarda le tecnologie chiave, necessarie per compiere tale transizione.

L'elenco delle materie prime critiche è stato aggiornato per tenere conto della loro mutata importanza economica e dei nuovi rischi di approvvigionamento in base alle relative applicazioni industriali e comprende 30 materie prime critiche. Per la prima volta è stato aggiunto all'elenco il litio, essenziale per la transizione verso una mobilità elettrica, il cui utilizzo, si stima, aumenterà fino a 18 volte entro il 2030 e fino a 60 volte entro il 2050.

Il piano d'azione per le materie prime critiche mira a:

  • sviluppare catene del valore resilienti per gli ecosistemi industriali dell'UE;
  • ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie mediante l'uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l'innovazione;
  • rafforzare l'approvvigionamento interno di materie prime nell'UE;
  • diversificare l'approvvigionamento dai Paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale, nel pieno rispetto degli obblighi internazionali dell'UE.

Per conseguire tali obiettivi, la Comunicazione individua, per ognuno degli obiettivi, delle azioni concrete, per un totale di dieci. Come prima azione, nelle prossime settimane la Commissione istituirà un'alleanza europea per le materie prime, che riunirà tutti i portatori di interessi coinvolti e si concentrerà sulle esigenze più urgenti, ossia aumentare la resilienza dell'UE nelle catene del valore dei magneti e delle terre rare. Tale alleanza poi potrebbe espandersi per affrontare esigenze relative ad altre materie prime critiche e ai metalli comuni.

Al fine di utilizzare meglio le risorse interne la Commissione collaborerà con gli Stati membri e le Regioni per individuare i progetti di estrazione mineraria e di trasformazione nell'UE che possono essere operativi entro il 2025. La Commissione promuoverà l'uso del programma di osservazione della Terra Copernicus per migliorare l'esplorazione delle risorse, il funzionamento dei siti e la gestione ambientale nella fase post-chiusura. Al contempo, Orizzonte Europa sosterrà la ricerca e l'innovazione, soprattutto nell'ambito delle nuove tecnologie di estrazione e di trasformazione, della sostituzione e del riciclo.

Inoltre, in linea con il Green Deal europeo, altre azioni si concentreranno sulla circolarità e sulla sostenibilità della catena del valore delle materie prime. La Commissione elaborerà criteri di finanziamento sostenibile per i settori delle attività estrattive e minerarie entro la fine del 2021 e mapperà il potenziale approvvigionamento di materie prime critiche secondarie ricavate da scorte e rifiuti dell'UE per individuare progetti di recupero realizzabili entro il 2022.

La Commissione si concentrerà inoltre sulla creazione di partenariati strategici internazionali per garantire l'approvvigionamento di materie prime critiche che non sono disponibili in Europa, facendosi anche promotrice di pratiche di estrazione sostenibili e responsabili.

Nel rimandare ai sopra richiamati documenti della Commissione europea per ulteriori dettagli, rimaniamo a disposizioni per informazioni e aggiornamenti.

» 17.09.2020
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