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069/2021/LE

Pubblicato il DL recante “Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri” (GU n. 51 del 1 marzo 2021), che oltre alla riorganizzazione dei nome e compiti di alcuni Ministeri, istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) e il Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD).

Il provvedimento, in vigore dal 2 marzo 2021, sarà ora trasmesso alle Camere per la conversione in legge.

Il decreto si compone dei seguenti 6 Capi e di un allegato (relativo al contingente personale assegnato al Ministero del turismo):

  • CAPO I - Disposizioni generali;
  • CAPO II - Disposizioni concernenti il Ministero della transizione ecologica, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;
  • CAPO III - Ministeri della cultura e del turismo;
  • CAPO IV - Disposizioni in materia di transizione digitale;
  • CAPO V - Disposizioni concernenti il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza;
  • CAPO VI - Disposizioni finanziarie e finali.

Nell’ambito del Capo I, il provvedimento interviene sul D.Lgs. n. 300/99 (Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59) e modifica, per quanto di interesse del settore, la denominazione del “Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare” in “Ministero per la transizione ecologica” e la denominazione del “Ministero delle infrastrutture e trasporti” in “Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”.

Relativamente al CAPO II, il provvedimento interviene con modifiche rilevanti, per quanto riguarda specificatamente il Ministero della Transizione Ecologica (MITE), che riguardano, sinteticamente:

  • la previsione sul numero dei dipartimenti e direzioni: rispettivamente non superiore a 3 e a 10;
  • l’attribuzione di una serie di competenze, alcune delle quali prima spettanti al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), tra cui:
    1. ENERGIA: la definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e dei provvedimenti ad essi inerenti, compresi i rapporti con organizzazioni internazionali e comunitarie, il recepimento e l'attuazione dei programmi e delle direttive sul mercato unico europeo in materia di energia, l’attuazione dei processi di liberalizzazione dei mercati energetici e la promozione della concorrenza nei mercati dell'energia e tutela dell'economicità e della sicurezza del sistema, compresi l’individuazione e lo sviluppo delle reti nazionali di trasporto dell'energia elettrica e del gas naturale, la definizione degli indirizzi per la loro gestione, le politiche di ricerca e incentivazione, la gestione delle scorte energetiche nonché la predisposizione ed attuazione dei piani di emergenza energetica;
    2. TRASPORTI: pianificazione in materia di emissioni nel settore dei trasporti;
    3. RIFIUTI: gestione, riuso e riciclo dei rifiuti ed economia circolare;
    4. SVILUPPO SOSTENIBILE: promozione di politiche di sviluppo durevole e sostenibile, nazionali e internazionali;
    5. ECONOMIA CIRCOLARE: politiche di promozione per l'economia circolare e l'uso efficiente delle risorse, fatte salve le competenze del Ministero dello sviluppo economico;
    6. DANNO AMBIENTALE: coordinamento delle misure di contrasto e contenimento del danno ambientale, nonché di bonifica e di ripristino in sicurezza dei siti inquinati, ivi compresi i siti per i quali non è individuato il responsabile della contaminazione ovvero quelli per i quali i soggetti interessati non provvedono alla realizzazione degli interventi, nonché esercizio delle relative azioni giurisdizionali;
    7. MONITORAGGIO CONDIZIONI AMBIENTALI: sorveglianza, monitoraggio e recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della collettività e all'impatto sull'ambiente, con particolare riferimento alla prevenzione e repressione delle violazioni compiute in danno dell'ambiente, prevenzione e protezione dall'inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico e dai rischi industriali;
  • l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio, del Comitato dei Ministri per la transizione ecologica (CITE) con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. E’ previsto che il CITE approvi, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Piano per la transizione ecologica al fine di coordinare le politiche in materia di: a) mobilità dolce e sostenibile; b) contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo; c) risorse idriche e relative infrastrutture; d) qualità dell’aria; e) economia circolare, individuando contestualmente, azioni, misure, fonti di finanziamento, cronoprogramma, nonché le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure. Il CITE dovrà poi approvare la rimodulazione dei sussidi ambientalmente dannosi e monitorare l’attuazione del piano, aggiornandolo in funzione degli obiettivi conseguiti e delle priorità indicate anche in sede europea;
  • l’istituzione di un Comitato tecnico di supporto del CITE con il compito di istruire le questioni all’ordine del giorno e l’adozione di un regolamento interno del CITE, che ne disciplinerà il funzionamento. 

Nell’ambito del CAPO IV, l’art. 8 disciplina leFunzioni in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale e istituzione del Comitato interministeriale per la transizione digitale” che:

  • prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri, promuova, indirizzi, coordini e verifichi l’azione del Governo nelle materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, della strategia italiana per la banda ultra larga, della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, nonché della trasformazione, crescita e transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato;
  • istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), con compiti coordinamento e monitoraggio dell’attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle pubbliche amministrazioni competenti relative: a) alla strategia nazionale italiana per la banda ultralarga, alle reti di comunicazione elettronica satellitari, terrestri mobili e fisse; b) al fascicolo sanitario elettronico e alla piattaforma dati sanitari; c) allo sviluppo e alla diffusione delle tecnologie emergenti dell’intelligenza artificiale, dell’internet delle cose (IoT) e della blockchain.

Per maggiori approfondimenti rinviamo al testo del decreto, allegato alla presente e rimandiamo a prossime comunicazioni per ogni eventuale aggiornamento anche in relazione all’iter di conversione dello stesso decreto.

» 03.03.2021
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