Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 16 dicembre 2022, in esame definitivo, il decreto legislativo relativo al riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, ai sensi dell’articolo 8 della legge 5 agosto 2022, n. 118 (legge sulla Concorrenza) che fissava al 27 febbraio 2023 la scadenza delle disposizioni di delega in materia.
Il decreto si inserisce nel quadro delle norme adottate in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che prevede la razionalizzazione della normativa sui servizi pubblici locali, con la finalità di promuovere dinamiche competitive che possono assicurare la qualità dei servizi pubblici e i risultati delle gestioni, nell’interesse primario di cittadini e utenti.
Sul testo è stata acquisita l’intesa in sede di Conferenza unificata e si è tenuto conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari e dall’ARERA.
I nuovi limiti agli affidamenti in-house, cioè alla modalità prevalente con cui gli enti affidano i servizi pubblici locali senza gara alle proprie partecipate, sono uno dei temi centrali della riforma. In sintesi, le nuove regole puntano a trasformare l’in-house providing da abitudine universalmente seguita a eccezione da giustificare.
Per raggiungere quest’obiettivo, si prevede che le delibere con gli affidamenti diretti debbano basarsi su “una qualificata motivazione che dia espressamente conto delle ragioni del mancato ricorso al mercato”. Gli enti in pratica dovrebbero dettagliare i vantaggi in termini di costi, qualità del servizio, investimenti e impatto sulla finanza pubblica che si otterrebbero evitando di scegliere il gestore con gara.
Questa motivazione dovrà tener conto anche dei “risultati conseguiti in eventuali pregresse gestioni in-house”. La delibera andrà pubblicata sul sito dell’ANAC (e non dell’Osservatorio sui servizi pubblici locali come prevedeva il primo testo) 60 giorni prima di far partire il contratto di servizio con l’affidatario. Le autorità di regolazione di ogni settore dovranno individuare i costi di riferimento e gli indicatori minimi di qualità dei servizi, e predisporre gli schemi tipo per i piani economico-finanziari e i bandi di gara.
In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, Vi anticipiamo in allegato lo schema di decreto legislativo approvato e rimaniamo a disposizione per informazioni e aggiornamenti.