AssoAmbiente

Circolari

2022/320/SAEC-DOP/CS

Lo scorso 21 dicembre ISPRA-SNPA ha presentato l’edizione 2022 del Rapporto sui Rifiuti Urbani che riporta l’andamento nel 2021 della raccolta e gestione dei RU e dei rifiuti da imballaggio, includendo anche un capitolo sulla valutazione dei costi di gestione del servizio di igiene urbana (dati 2020) e sulla pianificazione nazionale e regionale.

I dati evidenziano un aumento nella produzione dei RU in Italia, che si attesta a 29,6 Mt, soprattutto nei 16 comuni con popolazione residente al di sopra dei 200.000 abitanti, dove l’incremento tra 2020 e 2021 è ancora più alto (+2,8%) della media nazionale (+2,3%). La crescita nella produzione dei rifiuti rimane comunque inferiore a quella del PIL e dei consumi delle famiglie (rispettivamente 6,7% e 5,3%).

Cresce anche la raccolta differenziata con una media nazionale che arriva al 64% anche se la forbice rispetto al riciclo rimane ancora importante considerato che lo stesso si attesta intorno al 48%.  

Il Rapporto evidenzia poi la carenza impiantistica relativa al trattamento dei rifiuti in alcune Regioni e un ricorso alla discarica che, sebbene registra un importante riduzione nell’ultimo decennio (-52%) interessa ancora circa 5,6 Mt di rifiuti urbani (il 19% dei RU prodotti). I rifiuti avviati ad impianti che effettuano il recupero di materia costituiscono il 50% del totale dei RU prodotti e raccolti in maniera differenziata. Il riciclaggio dei rifiuti urbani, calcolato secondo le nuove metodologie stabilite dalla normativa europea, si attesta al 48,1% a fronte di un obiettivo del 55% da conseguirsi nel 2025, del 60% nel 2030 e del 65% da raggiungersi nel 2035.

Nel 2021 i rifiuti urbani esportati sono 3 volte superiori a quelli importati: l’Italia ne ha esportate 659.000 t, mentre l’import è di 219.000. Campania e Lazio sono le due regioni che esportano maggiormente i propri quantitativi, mentre Austria, Portogallo e Spagna sono i paesi dove vengono destinati più rifiuti urbani.

Il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è pari a 194,5 euro/abitante (nel 2020 era 185,6). I costi più elevati si rilevano al Centro con 230,7 euro/abitante, segue il Sud con 202,3 euro/abitante, mentre al Nord il costo è pari a 174,6 euro/abitante.

Infine il Rapporto fornisce anche un aggiornamento sul fronte del PNRR a fronte del fatto che il 2021 è stato l’anno della prima attuazione del Piano grazie all’adozione delle riforme strutturali associate alla Missione “Transizione verde ed economia circolare” (M2C1). Ispra, insieme al MASE, è impegnata nell’attività di selezione dei progetti. A fronte di una prima graduatoria già pubblicata, entro l’anno se ne attendono altre cinque riguardanti i progetti faro e la raccolta e gestione dei RU. Per questi progetti si ricorda, sono stati stanziati 2,1 miliardi di euro destinati alle due linee di investimento: per le attività di gestione dei rifiuti (1,5 miliardi) e per progetti innovativi di economia circolare (600 milioni). 

Per maggiori informazioni si rimanda al testo del Rapporto e alla sua sintesi, disponibili qui.

» 22.12.2022

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