Il 19 febbraio scorso, alla presenza di una folta delegazione di rappresentanti di aziende e lavoratori, è stato avviato il Tavolo di confronto per il rinnovo del CCNL di categoria, scaduto come noto lo scorso 31 dicembre.
L’incontro è stato preceduto, per quanto riguarda Assoambiente, da una seduta del Consiglio Direttivo, tenutasi lo scorso 11 febbraio e da un successivo confronto tra i vertici politici di tutte le Associazioni Datoriali stipulanti, in data 13 febbraio.
Nel corso di tali confronti preparatori sono emersi due elementi preponderanti:
1) le richieste di aumento retributivo avanzate dalle Organizzazioni Sindacali nelle due piattaforme ricevute nei mesi scorsi (vedi circolari Assoambiente n. 266 del 16.10.2024 e n. 286 del 4.11.2024), miranti ad ottenere il pieno recupero dell’inflazione reale registrata negli anni di vigenza contrattuale nonché l’inflazione attesa per il prossimo triennio;
2) l’incertezza in ordine al sistema di riconoscimento degli aumenti del costo del lavoro derivanti dai rinnovi contrattuali.
Incertezza derivante dal nuovo sistema regolatorio, le cui difficoltà applicative ne rivelano al momento l’inadeguatezza rispetto alle caratteristiche di un comparto caratterizzato da attività ad alto contenuto di manodopera e da un sistema degli appalti la cui durata, spesso breve, determina ulteriori criticità in ordine ai recuperi dei costi che, anche laddove dovessero essere erogati, arriverebbero dopo anni.
L’elevata conflittualità tra aziende ed enti appaltanti, aumentata negli ultimi anni e spesso sfociata in contenziosi giudiziari, è la prova della necessità di interventi normativi rapidi e concreti.
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Il 19 febbraio, quindi, in occasione della riunione plenaria le Associazioni Datoriali, rappresentate ai massimi livelli, hanno espresso soddisfazione per l’avvio del Tavolo, che per la prima volta parte con l’obiettivo di rinnovare il medesimo CCNL (e non i due contratti contestualmente, come avvenuto nell’ultima tornata negoziale, o separatamente come avveniva ancora prima); è stato inoltre anche sottolineato come il recente Decreto correttivo del Codice degli Appalti abbia ulteriormente rafforzato il ruolo di contratto “leader” del settore, ai sensi dell’articolo 11 del d. lgs. n. 36/2023 (vedi circolare Assoambiente n. 10 del 13.1.2025) in virtù dell’elevatissima rappresentatività dei soggetti stipulanti il CCNL, sia sul fronte datoriale che su quello sindacale.
Ancora, i vertici delle Associazioni Datoriali hanno manifestato alle Organizzazioni Sindacali la necessità di avviare, anche congiuntamente ad esse, iniziative istituzionali presso ogni possibile sede, per sensibilizzare gli interlocutori in ordine a quanto sopra detto, al fine di evitare che l’eventuale aumento derivante dal rinnovo contrattuale vada a gravare interamente sui bilanci delle aziende, determinando condizioni insostenibili in virtù delle caratteristiche del settore, dove l’incidenza del costo della manodopera pesa fino all’80% e non vi sono possibilità di scaricare sul prezzo dei beni prodotti (come avviene nei comparti industriali) gli aumenti del costo del lavoro.
Le Associazioni Imprenditoriali inoltre hanno evidenziato, in prima battuta, le necessità di riformare la classificazione del personale, ormai inadeguata alle evoluzioni del comparto, con l’obiettivo anche di superare i contenziosi in essere e ridurre al minimo gli automatismi oggi previsti.
Inoltre, anche nell’obiettivo di ottemperare agli auspici della Commissione di Garanzia per il diritto di sciopero, le Associazioni hanno confermato l’impegno ad aggiornare l’Accordo di settore, risalente a 24 anni fa; infine, hanno posto al Tavolo l’obiettivo di armonizzare le differenze ancora residue nella parte normativa del CCNL tra le aziende che applicano il CCNL 18.5 2022 in quanto rinnovo del precedente accordo del 6.12.2016 e quelle che lo applicano in quanto rinnovo dell’accordo del 10.7.2016.
Da parte delle Organizzazioni Sindacali sono stati ribaditi alcuni concetti e obiettivi già contenuti nelle piattaforme sopra citate; inoltre, si è sottolineato come non sia stato ancora integralmente adempiuto quanto previsto nell’accordo di rinnovo del 2022, poiché come noto una parte degli aumenti era collegata alla riforma dell’inquadramento del personale (€ 6 medi mensili), non giunta in porto, e all’aumento delle indennità nelle attività di gestione impianti (€ 3 medi mensili).
In conclusione, le Parti hanno condiviso di avviare il confronto di merito per il rinnovo del CCNL e, in parallelo, di procedere, anche congiuntamente, con le interlocuzioni istituzionali finalizzate ad avere certezze in ordine al recupero degli aumenti del costo del lavoro derivanti dal rinnovo del CCNL.
Le Parti hanno individuato nelle date del 10 marzo e del 31 marzo pp.vv. i prossimi impegni, in cui si affronterà il tema della revisione dell’Accordo dell’1 marzo 2001 in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Seguiranno tempestivi aggiornamenti sugli sviluppi dei Tavoli.